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Oristano

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I pini del lungomare di Torregrande diventano un museo a cielo aperto

Davide Pinna
Salvatore Garau assieme ad alcuni componenti del comitato con una delle targhe per nominare gli alberi (foto francesco pinna)
Salvatore Garau assieme ad alcuni componenti del comitato con una delle targhe per nominare gli alberi (foto francesco pinna)

L'artista Salvatore Garau prova a salvarli

30 giugno 2022
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Oristano È una provocazione artistica e politica. La portano avanti Salvatore Garau e il comitato contro il taglio dei pini di Torregrande. Da ieri, 37 alberi del lungomare dedicato alla giudicessa Eleonora, sono stati numerati e dotati di una targhetta firmata da Garau e di un titolo: “Esisto, non chiedetemi altro”, “Fighetto”, “Stempiato con gusto”, “Vivaldi”, “Ho un ramo danzante nascosto”: sono solo alcuni dei nomi dati alle piante trasformate in creazioni artistiche. «Erano già opere della natura, ora sono a tutti gli effetti opere d’arte contemporanea. Uno può crederci o no, ma non importa se quest’azione viene compresa, condivisa o per niente accettata. L’importante è che a deciderlo sia un artista, che in questa epoca di decadimento culturale ha il compito di fare e muoversi dentro i problemi».

Il curriculum a Garau non manca: porta la sua firma l’Anguilla di Marte, nella piazza del municipio di Santa Giusta, e dalla sua ha una carriera decennale con esposizioni nei principali musei e gallerie d’Europa. Tanto meno gli manca la vena provocatoria, che nel 2021 gli ha regalato interviste e il riconoscimento del mercato, con le opere d’arte immateriali “Afrodite Piange” davanti a Wall Street e poi “Io sono” e “Davanti a te”, battute all’asta rispettivamente per 14mila e 27mila euro.

Quello dell’opera immateriale e inesistente è un tema ripreso ora sul lungomare di Torregrande, con l’albero 19 chiamato “Sono immenso, eppure non mi vedete”. Il pino infatti non c’è. C’è solo un cartello infisso in un’aiuola: una sorta di assaggio, nelle intenzioni dell’artista, di cosa potrebbe diventare il lungomare se gli alberi venissero tagliati, come in parte previsto dal piano da 5 milioni e mezzo di riqualificazione della passeggiata, giunto alle battute finali della progettazione. «Penso sia il primo lungomare al mondo a diventare un museo: il MACCAB, Museo di Arte Contemporanea a Cielo Aperto dedicato ai Bambini» spiega Garau.

Nelle prossime settimane le targhette, legate intorno al tronco, saranno apposte su altri tredici alberi e dovrebbero essere installate opere realizzate da quaranta artisti internazionali. Garau spiega che gli alberi si possono salvare: «Le radici che danneggiano le case ci sono, ma sono radici di indagine. Possono essere tagliate e l’albero può essere isolato con una rete. Una delle nostre richieste è che i danni subiti dai residenti siano risarciti».

L’artista è ottimista: «Ho grande fiducia nel fatto che il sindaco Massimiliano Sanna sposerà questa idea e farà le dovute correzioni al progetto di rifacimento del lungomare. Ha firmato un patto con i residenti in cui si impegnava a fare di tutto per salvare i pini». Il Comune dovrà fare i conti anche con una prescrizione dell’Ufficio paesaggio della Regione che impone di tagliare solo i pini malati o pericolanti. Il progetto è quasi allo stadio esecutivo e qualsiasi modifica potrebbe allungare i tempi, mentre l’amministrazione vorrebbe far partire il cantiere in autunno.
 

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