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Sanità

San Martino, carenza di personale: ospedale di Oristano in emergenza

Michela Cuccu
San Martino, carenza di personale: ospedale di Oristano in emergenza

Al via i confronti sul tema: venerdì il sindaco Sanna incontrerà il dg dell’Asl Serusi

07 settembre 2022
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Oristano Inizia il confronto sull’emergenza sanità. Venerdì, il sindaco di Oristano, Massimiliano Sanna, in qualità di presidente del Distretto socio-sanitario, incontrerà il direttore generale della Asl, Angelo Maria Serusi. Tanti i temi da affrontare, a partire dalla drammatica situazione dell’ospedale San Martino. Il nosocomio del Capoluogo, infatti, a causa della gravissima carenza di personale non soltanto medico, continua a lavorare con enormi difficoltà, che provocano oltre ad un aumento esponenziale del carico di lavoro per il personale, l’erogazione di servizi a singhiozzo, allungando per i pazienti le liste d’attesa anche per gli interventi che dovrebbero essere eseguiti con maggior rapidità.

La mancanza di medici anestesisti, ad esempio, ha quasi paralizzato l’attività del reparto di Ortopedia, dove non di rado pazienti fratturati devono attendere molti giorni prima di essere operati. E poi c’è il Pronto soccorso, in costante emergenza e non soltanto per definizione. Anche qui gli specialisti sono rimasti in pochi e se non fosse per i cosiddetti “medici in affitto” (che non possono trattare i casi più gravi) sarebbe impossibile assicurare la copertura del turni nelle 24 ore.

Gravissima anche la situazione della Medicina generale e della Radiologia. Alle carenze del nosocomio, si aggiungono quelle della Medicina territoriale, con tanti paesi rimasti senza medici di famiglia e pediatri di libera scelta. Ci sono però anche i poliambulatori rimasti con pochi specialisti in servizio: situazione che comporta per i pazienti di doversi rivolgere fuori provincia se non addirittura pagare le visite in privato. In questi mesi, il direttore generale, Angelo Maria Serusi, ha cercato di porre rimedio alle carenze più gravi, con qualche stabilizzazione o con assunzioni a termine, ma anche rivolgendosi, come accade per il reparto di Pneumologia o la Diabetologia pediatrica, a specialisti in convenzione.

Una situazione di vero allarme, costantemente denunciata dal Comitato per il diritto alla salute, più volte promotore di manifestazioni e sit in di protesta. L’incontro di venerdì segue un’altra iniziativa intrapresa dal sindaco Sanna che nelle scorse settimane aveva annunciato l'intenzione di convocare una seduta straordinaria del Consiglio Comunale, alla quale invitare l’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu. Nel frattempo, migliaia di cittadini, in tutta la Provincia non hanno nemmeno l’assistenza sanitaria di base. Mancano all’appello diversi medici di medicina generale e di pediatri di libera scelta. L’impossibilità di poter coprire le sedi lasciate vacanti dai titolari andati in pensione o trasferiti in altre sedi, ha creato una situazione esplosiva alla quale la Asl, in assenza di medici disponibili, cerca porre delle pezze, ad esempio, ampliando l’attività delle guardie mediche oppure aumentando il massimale dei pazienti per ogni medico. Soluzioni che non sono evidentemente sufficienti.

La conferma arriva dal Terralbese dove, a seguito del trasferimento di una pediatra, decine di bambini sono rimasti senza assistenza sanitaria di base. La situazione, denunciata anche dal sindaco di Terralba, Sandro Pili, si trascina mesi. Sulla vicenda oggi è intervenuto il Consigliere regionale di Forza Italia Emanuele Cera che ha inviato una nota al direttore generale della Asl, al Sindaco di Ales nonché Presidente del Distretto socio-sanitario di Ales-Terralba Francesco Mereu e al direttore del Distretto, Andrea Floris, proponendo la convocazione di un incontro con i Sindaci ed i dirigenti provinciali del distretto socio-sanitario, « per analizzare ed affrontare e risolvere tutta una serie di esigenze di carattere sanitario che interessano il territorio e nell’immediato quella relativa alla assistenza dei piccoli pazienti del territorio», scrive Cera.

«Questa urgenza tra l’altro potrebbe essere immediatamente risolta, grazie alla disponibilità resa da due medici pediatri in servizio – prosegue – i quali si sono resi disponibili ad accogliere momentaneamente nuovi piccoli pazienti, anche oltre i limiti dei massimali consentiti, al fine di garantire l’assistenza e tamponare la situazione di emergenza». Secondo Cera, infatti : « È assolutamente giustificato il forte disagio rappresentato dai genitori dei piccoli pazienti e le preoccupazioni manifestate dai sindaci del Terralbese. Preoccupazioni a cui necessariamente devono essere date delle risposte concrete, tempestive e favorevoli alle famiglie, nelle more di una soluzione definitiva che vedrebbe la sostituzione del posto resosi vacante e appianare il disagio e il malessere espresso dai cittadini residenti, giustamente preoccupati».

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