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Oristano Dopo la bufera, torna il sereno tra i banchi dell’istituto magistrale Benedetto Croce. Ieri mattina, il dirigente scolastico Salvatore Maresca ha incontrato, nella sede staccata di viale Diaz, i ragazzi della classe coinvolta lunedì mattina nella contestazione a un professore, finita poi con la pesante aggressione verbale da parte del genitore di un’alunna nei confronti del docente. Il padre della ragazza aveva fatto irruzione a scuola travisando in parte le parole della figlia che aveva lamentato un eccessivo rimprovero da parte dell’insegnante scambiandolo per un gesto violento. Alla fine ci sono tutti i presupposti perché l’anno scolastico vada verso la sua conclusione senza troppi problemi.
In ogni caso, il dirigente è stato quanto mai fermo e ha posto dei paletti molto rigidi alla classe che è stata comunque non soltanto rimproverata, ma anche guidata nel ragionamento. «Erano presenti l’insegnante che è stato contestato e alcuni suoi colleghi che si trovavano a scuola lunedì scorso e che hanno assistito all’aggressione verbale – ha spiegato Salvatore Maresca –. Le discussioni sono sempre ammesse, ma non devono degenerare come accaduto l’altro giorno. Abbiamo ribadito la necessità di rispettare determinati valori educativi e chiarito in maniera molto netta che la scuola non è un talk show dove sono ammesse reazioni eccessive e trovano dimora sentimenti come l’ira o la rabbia».
È stato spiegato che la reazione del docente, poi aggredito verbalmente, è figlia diretta del cattivo comportamento della classe, alla quale era stato deciso di applicare la punizione di non poter trascorrere nell’androne o in cortile i minuti della ricreazione, perché, ripetutamente avevano imbrattato l’aula e gli androni lasciando avanzi di cibo sparsi un po’ ovunque. La punizione, per il momento, è evitata, «perché penso che i ragazzi abbiano recepito il messaggio – prosegue il dirigente scolastico –. Quando la scuola prende delle decisioni, loro sono chiamati a rispettarle e non hanno il diritto di inveire contro l’insegnante. Ora hanno quindici giorni ancora di lezione, durante i quali sono invitati a meditare e ovviamente non saranno tollerati comportamenti come quelli che hanno portato poi alla scelta di prendere il provvedimento che ha scatenato la reazione degli alunni. Naturalmente – ha concluso Salvatore Maresca – l’aspetto che è stato evidenziato ripetutamente è che è andata bene che ci si sia fermati alle parole e che non si sia arrivati a violenze fisiche, perché a quel punto le conseguenze sarebbero state ben peggiori».
Per quanto riguarda, il contrasto tra il genitore e il docente, intanto anche la Digos ha preso informazioni, anche se la fiamma dello scontro sembra ormai spenta e la lezione appare recepita.