Il simulacro della Madonna da Marceddì a Terralba
Conclusi i festeggiamenti religiosi
Terralba Fatica, preghiera, condivisione, raccoglimento e gioia, tutti uniti in un tragitto di 14 chilometri che ha portato il simulacro di Nostra Signora di Bonaria da Marceddì a Terralba. Un bagno di folla sanato 26 agosto per il rientro della Santa a Terralba, che dopo essere stata accompagnata dai fedeli in processione, è stata accolta in paese da tantissimi fedeli e visitatori e dal rombo di moto e motorini che hanno espresso anche a livello sonoro il proprio desiderio di festa.
E' stata una serata d'impatto che chiude questa importante fase dei festeggiamenti per il centenario di N S. di Bonaria di Marceddì, un importante anniversario per il quale il comune di Terralba e la parrocchia della Beata Vergine di Bonaria in Marceddì, in collaborazione con il Comitato del Centenario N. S. di Bonaria di Marceddì e altri soggetti del territorio, con il sostegno della Regione. C’è stato spazio per tutti gli aspetti in questi due mesi di festeggiamenti: fede, senso di comunità, cultura e tradizione, tutto per raccontare una storia unica, quella di Marceddì, della sua gente e della "festa 'e mari".
Tutto ebbe inizio il 24 agosto 1924 quando, su iniziativa di un gruppo di pescatori, venne istituita la festa della Madonna di Bonaria che portò 6 anni dopo alla edificazione della Chiesetta nel borgo di Marceddì con il contributo di tutti i terralbesi. Fu Battista Manca che offrì il terreno alla diocesi per la sua costruzione attraverso una raccolta fondi. È conservato un documento con il quale il questore della provincia di Cagliari, di cui allora faceva parte anche il Terralbese, «autorizzava il signor Battista Manca a raccogliere dei fondi per costruire la chiesa». Il documento risale al 13 Agosto del 1927. La costruzione della chiesa iniziò nel 1927, venne ultimata nel 1929 e benedetta il 17 agosto del 1930 dal parroco Telesforo Onnis.