Mezzo chilo di marijuana e qualche grammo di hascisc, arrestato a Oristano un 29enne
Operazione dei carabinieri in piazza Abruzzi: Corrado Cocco aveva lo stupefacente in camera da letto. Subito al via il processo per direttissima che si concluderà il 20 novembre. Al giovane assegnata la misura cautelare dell’obbligo di firma
Oristano Gran parte della droga era in camera da letto, un’altra parte si trovava in alcune ciotole. Mezzo chilo di marijuana e una decina di grammi di hascisc erano troppi perché l’oristanese di 29 anni Corrado Cocco evitasse l’arresto in flagranza. Con tutta probabilità, i carabinieri sono andati a colpo sicuro quando, nella mattina di venerdì 3 novembre, hanno bussato alla porta della casa di piazza Abruzzi, in cui il giovane vive coi genitori. I militari del Nucleo operativo della Compagnia di Oristano hanno subito chiarito il motivo di quella visita e hanno iniziato la perquisizione che li ha portati a recuperare mezzo chilo di marijuana e dieci grammi di hascisc.
La droga che il giovane deteneva tra la camera da letto e un altro ambiente della casa era stata suddivisa in quattordici involucri, ciascuno contenente una determinata quantità di stupefacente, e in casa c’erano poi un bilancino di precisione e della carta stagnola già pronta per essere utilizzata per eventuale confezionamento. Per gli uomini dell’Arma era il segnale chiaro e inequivocabile che dava credito ai sospetti maturati con le indagini che li avevano portati sin lì. A quel punto il 29enne è stato portato in caserma, dove sono proseguiti gli accertamenti, tra cui quello per esaminare il tipo di sostanza stupefacente rinvenuta e avere la conferma che si trattasse effettivamente di marijuana e hascisc.
Ottenuto quel riscontro, questa mattina, sabato 4 novembre, per Corrado Cocco è iniziato immediatamente il processo per direttissima, durante il quale il giudice Marco Mascia ha convalidato il fermo su richiesta del pubblico ministero Andrea Chelo. Per la conclusione dell’udienza bisognerà attendere il 20 novembre, dopo che l’avvocata Carla Pinna ha chiesto i termini a difesa per valutare la strategia processuale riservandosi anche la possibilità di scegliere riti alternativi a quello ordinario. Il giudice ha poi stabilito la misura cautelare da applicare per lo meno sino al termine della direttissima: l’imputato, che aveva scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere al momento del breve interrogatorio, dovrà sottostare all’obbligo di firma presentandosi quotidianamente in caserma in un orario prestabilito.