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Elezioni regionali 2024
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A Oristano la sfida dei due teatri tra i candidati Soru e Todde

di Enrico Carta
Alessandra Todde e Renato Soru
Alessandra Todde e Renato Soru

Le due coalizioni avversarie di centro sinistra hanno riunito militanti, simpatizzanti e curiosi alla stessa ora al San Martino e al Garau. La gara del pubblico vinta dall’esponente del Campo largo

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Oristano Qualcuno l’ha definito il derby del cuore diviso in due. Altri, andando con la memoria a scavare nei ricordi musicali, hanno riadattato il ritornello della vecchia canzone degli 883: «Stessa città, stessa ora, diversi teatri». Al San Martino c’era Renato Soru, al Garau Alessandra Todde, le due anime del centro sinistra che camminano come rette parallele per le quali appare impossibile una convergenza politica come auspicava in altri tempi Aldo Moro. Alle 17.30 di oggi, sabato 13 gennaio, entrambi hanno riunito militanti, simpatizzanti, curiosi ed elettori per arringare gli spalti e lanciare anche a Oristano ciascuno la propria campagna elettorale.

A guardare la platea di entrambi gli appuntamenti elettorali, a circa duecento metri l’uno dall’altro, la vittoria sembra essere andata ad Alessandra Todde e al suo campo largo, che ha contato circa quattrocento persone in pianta stabile ad assistere alla propria presentazione. La sala del teatro Garau è però più capiente, nonostante il primo piano sia inutilizzabile, rispetto al teatro San Martino scelto da Renato Soru che aveva davanti a sé oltre cento persone nei posti a sedere disponibili e quasi un altro centinaio che si affacciava alla sala oppure è rimasto per strada in via Ciutadela de Minorca.

Raccogliendo qualche impressione davanti ai due teatri, entrambi gli schieramenti hanno ripetuto quasi come un mantra la frase: «Loro hanno portato i militanti, non c’è gente comune. Da noi invece sì». Chiusa la serata, ora si attende il prosieguo della campagna elettorale in maniera ancora più decisa, dal momento che è arrivato anche il tempo della presentazione delle liste a sostegno dei tre candidati presidente della Regione che sin qui si sono palesati. Resta da capire se ce ne sarà un quarto oppure se la situazione si è ormai cristallizzata e sarà un “triello” a decidere il prossimo governatore o la prossima governatrice.

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