La Nuova Sardegna

Oristano

San Vero Milis

Segnalazione per maltrattamenti: maestra Marisa Francescangeli di nuovo sospesa, stavolta per 3 mesi

di Enrico Carta

	La maestra Marisa Francescangeli
La maestra Marisa Francescangeli

La decisione dopo la segnalazione e una ispezione del Ministero dell’Istruzione. Era stata già allontanata per venti giorni un anno fa per aver fatto catechismo in classe. Ieri ha avvisato i genitori in una chat di classe

23 febbraio 2024
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San Vero Milis Di nuovo sospesa. Stavolta non per venti giorni, ma per tre mesi e le preghiere non c’entrano. La maestra Marisa Francescangeli sarebbe finita ancora al centro di una vicenda esaminata dagli ispettori del ministero dell’Istruzione per maltrattamenti nei confronti di un’alunna e dalla docente pubblicamente negati. Si sarebbe trattato di uno schiaffo nei confronti di una bambina – secondo alcune fonti sarebbe una bimba che viene anche assistita per parecchie ore dall’insegnante di sostegno – della scuola primaria di San Vero Milis, in cui la maestra insegna tutt’ora.

Era salita agli onori della cronaca oltre un anno fa, quando era stata sospesa e lasciata a casa senza stipendio per venti giorni per aver fatto del catechismo cattolico anziché lezione delle materie che erano di sua competenza. Poi era tornata al lavoro, fiera e orgogliosa anche della solidarietà ricevuta da alcune famiglie che non avevano gradito la segnalazione sui riti religiosi praticati in classe, inviata alla dirigenza della scuola elementare da parte di altre famiglie.

Da allora, interviste e cause legali a parte, tutto sembrava filare liscio e la vicenda era tornata nell’ombra così come il ricordo del grande clamore di quei giorni. Ieri mattina, però, è successo qualcosa che ha riportato sotto i riflettori l’istituto scolastico di via Umberto I. Di buon mattino, maestra Marisa ha scelto di avvisare con un messaggio sui telefonini i genitori dei bambini col quale, non nascondendo il proprio dispiacere per quanto stava accadendo, ha annunciato la propria sospensione dal servizio per tre mesi. Poi ha anche chiarito il motivo della sospensione, indicando i maltrattamenti come causa del suo allontanamento temporaneo dalla classe in cui sarebbero avvenuti i fatti e dalla scuola in cui stava insegnando sino a due giorni fa. Nel messaggio, ben in evidenza, ha chiarito la sua posizione evidenziando che la segnalazione che l’ha colpita verterebbe su una ricostruzione fasulla dei fatti.

Il provvedimento non è esattamente quel che si può definire un fulmine a ciel sereno, perché quasi tutti, anche tra i genitori degli alunni, sapevano che qualche settimana fa c’era stata una lunga fase di verifica da parte degli ispettori ministeriali che avevano varcato più volte il cancello della scuola. Questi avrebbero quindi ricostruito la vicenda ascoltando la versione di diverse persone e, alla fine, avrebbero deciso che la misura migliore da adottare era quella della sospensione che si protrarrà poco oltre metà maggio.

Ieri, più volte, abbiamo provato a contattare la maestra Marisa Francescangeli per accogliere la sua versione dei fatti, ma il telefono ha squillato a vuoto. E, a dire il vero, la docente mai si era sottratta a interviste e fornire chiarimenti per la precedente vicenda che l’aveva vista coinvolta. Allo stesso modo non è stato possibile avere una dichiarazione da parte del dirigente scolastico Alessandro Cortese, che non si trovava nel suo ufficio quando abbiamo provato a contattarlo – era impegnato in altre attività che la sua funzione impone –. Hanno invece risposto i due avvocati che già seguono Marisa Francescangeli nella causa di lavoro legata al precedente provvedimento di sospensione, cui si era opposta portando il ministero in tribunale. L’avvocata Elisabetta Mameli è stata fulminea: «Per il momento non intendo parlare di questa vicenda». Non molto più prodigo di parole è stato il suo collega Maurizio Naso, che ha studio fuori Sardegna e ha solamente confermato la sospensione, poi chiarendo: «Non ho ancora avuto modo di esaminare la vicenda, per cui, non conoscendo bene i dettagli, non mi esprimo al riguardo».

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