Emanuele Cera (FdI), l’acchiappavoti della provincia di Oristano
Con le sue 4.442 preferenze è stato il candidato più gettonato nell’urna delle elezioni regionali 2024: «Il mio segreto? Non mi sono mai allontanato dal territorio»
Oristano L’alleanza di centro sinistra, il cosiddetto campo largo, si porta a casa la fetta più grande della torta piazzando cinque consiglieri. In provincia di Oristano però il successo è stato ancora una volta del centro destra che però, essendo minoranza, dovrà accontentarsi di due soli consiglieri regionali. Restando nel campo della futura opposizione, il dato di Emanuele Cera è certamente il più voluminoso è quello di Emanuele Cera, con le sue 4.442 preferenze totali, nonostante la recente trasmigrazione da Forza Italia a Fratelli d’Italia. «I voti? li ho ottenuti restando sempre un uomo del territorio», esordisce il re delle preferenze nel collegio elettorale. Per lui si è registrato quasi un suffragio nei centri del Terralbese, territorio dal quale l’ex sindaco di San Nicolò d’Arcidano non si è mai allontanato politicamente. Nemmeno quando, cinque anni fa, è diventato per la prima volta consigliere regionale. Del resto il suo paese dista rispetto al palazzo regionale di via Roma a Cagliari poco più di 70 chilometri, distanza che ha continuato a percorrere quasi quotidianamente.
Un attaccamento al suo territorio che lui spiega, essere stata la ricetta del successo alle urne. «Sono sempre stato presente agli eventi sociali: dai convegni sui temi del territorio alle feste paesane, che per me sono stati momenti di incontro e confronto. Un modo per ascoltare le persone e conoscere i loro problemi e le loro aspettative – dice –. Qualcuno mi ha criticato perché ho continuato a essere presente ai funerali dei miei compaesani. Non è un peccato voler accompagnare nell’ultimo viaggio le persone che hai conosciuto e, contemporaneamente, stare accanto a chi resta. Anzi, credo sia un dovere per chi viene mandato a rappresentare il proprio territorio nelle istituzioni».
La forza elettorale Cera l’ha potuta misurare nonostante il passaggio da Forza Italia a Fratelli d’Italia. Un cambio di casacca spesso rischioso ma che per lui, pare addirittura si sia rivelato premiante. «Ho scelto Fratelli d’Italia perché ritengo possa rappresentare meglio il mio territorio », spiega ricordando che il suo non è stato un passaggio traumatico: «Ne ho discusso con i vertici del partito, e ho condiviso la scelta confrontandomi con Ugo Cappellacci, certamente contrario a che me ne andassi da Forza Italia, ma mantenendo ottimi rapporti. Il passato non si dimentica. Del resto siamo alleati e continueremo a lavorare per un obiettivo comune». Un lavoro che però, rispetto alla precedente consiliatura, sarà di opposizione.