La Nuova Sardegna

Oristano

Cultura

L’omaggio di Bosa al grande pittore Antonio Atza

di Alessandro Farina

	"Autoritratto bosano" di Antonio Atza
"Autoritratto bosano" di Antonio Atza

Dal 23 marzo al 2 giugno la mostra “Affetti d’arte” che ospita venti dipinti del maestro e altre novanta opere dei più famosi artisti sardi

19 marzo 2024
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Bosa Quella del 23 marzo sarà nella città del Temo una data da ricordare per diversi motivi. A Casa Deriu, nel corso Vittorio Emanuele si inaugura Affetti d’Arte, mostra dei dipinti dell’artista Antonio Atza che diventa collettiva di pittura, considerata la presenza di numerosi dipinti di artisti che hanno segnato il ‘900 nell’isola. Insomma, sarà un percorso sugli interscambi culturali che segna una buona fetta di sensibilità, stili, tematiche proposte su tela e su tavola nel secolo scorso, ma ancora oggi di forte ispirazione per i contemporanei. A curare l’antologica, nell’appuntamento che sabato si aprirà alle 11, sarà la Tacs Visit e Tours guidata da Cristina Concu, società che dallo scorso anno gestisce i Musei Civici di Bosa cioè, oltre a Casa Deriu, la vicina Pinacoteca Atza e sulla sponda sinistra del Temo l’unico museo in Sardegna dedicato alla concia delle pelli, in una delle palazzine del quartiere di archeologia industriale di Sas Conzas.

Affetti d’Arte è innanzi tutto un «viaggio nei sentimenti» che racconta, attraverso i quadri di Antonio Atza, «storie di amicizia e passione, amore per la propria terra e suggestioni espressive che ripercorrono il ‘900 pittorico in Sardegna» anticipa Cristina Concu. Sono venti i dipinti ospitati nella mostra permanente della Pinacoteca comunale, a cui in questa particolare occasione si aggiungeranno altre opere di diciassette artisti sardi per ulteriori novanta dipinti da ammirare. Sarà possibile grazie ai quadri di Stanis Dessy, Mauro Manca, Antonio Corriga, Vittorio Calvi, Giovanni Pisano, Manlio Masu, Renè Rijnink, Carmelo Floris, Nino Dore, Giovanni Dotzo, Enrico Piras, Antonio Pala, Marcello Lucarelli, Giovanni Thermes, Valerio Pisano e Pietro Longu, presenti con opere provenienti da diverse collezioni private.

Sono tutti pittori che hanno un filo conduttore comune. Hanno infatti avuto un interscambio artistico importante proprio con Antonio Atza. Alcuni sono stati anche ex allievi del maestro naturalizzato bosano. E non è un caso se «l’omaggio doveroso a questo grande artista, a quindici anni dalla sua scomparsa», avverrà nella cittadina a cui il pittore era molto legato, tanto che Bosa fu spesso scenario quasi surreale per i suoi dipinti.

Dopo l’inaugurazione di sabato 23 marzo la mostra resterà aperta fino al 2 giugno, dal martedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. Il catalogo sarà invece disponibile da aprile. Gli organizzatori annunciano che sono previste visite gratuite per le scolaresche e i residenti a Bosa.

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