Spiagge dell’Oristanese colorate di nero dalle velelle morte
Da Abarossa sino al Sinis si è ripetuto lo spiaggiamento di questo particolare invertebrato marino
Santa Giusta È stata un’invasione, come spesso accade all’inizio della primavera nella costa centro occidentale della Sardegna. Moltissime spiagge dell’Oristanese sono state colorate di nero da un fenomeno particolare. Dal Sinis sino alla parte più a sud del litorale della provincia di Oristano si è ripetuto il fenomeno dello spiaggiamento delle velelle, detta anche barchetta di San Pietro o di San Giovanni. Come spiega Wikipedia, spesso viene ritrovata in tutti gli oceani, sulle rive o al massimo a 1 o 2 centimetri di profondità nell’acqua marina, con una preferenza per le acque calde o temperate. Come gli altri cnidari (celenterati), la velella velella è un animale carnivoro.
Cattura la sua preda, generalmente plancton, tramite i tentacoli che contengono delle tossine. Queste tossine, pur essendo efficaci contro la preda, sono innocue per gli esseri umani, poiché non riescono a penetrare nella pelle e non causano alcuna reazione alla cute dell’uomo. Di tanto in tanto, si possono verificare spiaggiamenti in massa di questi organismi, soprattutto in primavera. Le velelle, morendo, virano dal colore azzurro al rosa e poi, decomponendosi, producono un acuto spiacevole odore rancido che ricorda l’urina e cambiano ulteriormente colore virando verso il nero. Le foto che vedete sono state scattate ad Abarossa, nel litorale del Comune di Santa Giusta.