La Nuova Sardegna

Oristano

Lavori tra tre settimane

Spiaggia di San Giovanni a Cabras, così il comune metterà in sicurezza l’arenile

di Paolo Camedda

	La parte superiore del costone a rischio frane 
La parte superiore del costone a rischio frane 

Il sindaco Abis illustra costi e cronoprogramma. Annunciata anche una seconda fase di interventi

14 maggio 2024
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Cabras «L'ordinanza è in allestimento, stanzieremo 50-60 mila euro e i lavori per il disgaggio delle rocce pericolanti partiranno entro tre settimane».

Il sindaco Andrea Abis, all'indomani dal vertice tenutosi in prefettura a Oristano, fa il punto su quello che sarà l'iter amministrativo e operativo che interesserà il tratto del litorale di San Giovanni di Sinis a rischio frane, (nella foto la parte alta del costone) dopo la richiesta di messa in sicurezza urgente arrivata dai Vigili del fuoco.

«Procederemo così: saranno valutati tutti i massi a rischio caduta, con una mappatura di tutto ciò che è considerato pericoloso. Dopo i materiali saranno disgaggiati manualmente con mezzi meccanici, dai più piccoli ai più grandi. I lavori saranno assegnati ad una ditta specializzata e con esperienza nel settore tramite procedura di appalto». Durante le operazioni, nessuno, fuorché gli operai della ditta, potrà accedere a quell'area: «L’area sarà recintata e presidiata da forze di vigilanza e forze dell'ordine. Nessuno, da mare o da terra, vi potrà entrare. Sarà picchettato ogni metro quadro di roccia e tutto ciò che è destinato ad andare giù, con fratture e cedimenti, sarà fatto andare giù. Non facciamo una demolizione, ma non voglio più trascorrere un estate con forti preoccupazioni. Tutto avverrà entro le prossime tre settimane prima della frequentazione estiva di massa». L'amministrazione spenderà investirà «circa 50-60 mila euro».

Con l'avvenuta messa in sicurezza, poi, si verificherà se lasciare le segnature e le cordonature o eliminare anche quelle. «Più avanti ci sarà la Fase due, che sarà frutto di una progettazione molto accurata - annuncia Abis -. Vogliamo rinforzare tutte le scalinate e le discese, quindi mettere in sicurezza roccia per roccia, in modo chirurgico, quel litorale, con tutto ciò che l'ingegneria naturalistica mette a disposizione, anche con procedimenti conservativi. Ad esempio costruendo nicchie e appoggi. Naturalmente serviranno nuove risorse e una copertura finanziaria adeguata. Una cosa è certa: il litorale di San Giovannni ha bisogno di molta cura».

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