La Nuova Sardegna

Oristano

Il caso

Vico Arcais a Oristano, il trionfo del degrado che dura da quindici anni

di Caterina Cossu
Vico Arcais a Oristano, il trionfo del degrado che dura da quindici anni

La via del centro storico è chiusa ed è un angolo di decoro inesistente. Il caso in un’interrogazione del centro sinistra. Il consigliere Francesco Federico: «A quando la riqualificazione?»

21 agosto 2024
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Oristano Dovrebbe essere uno degli angoli più belli della città, un’agevole via di collegamento tra via del Carmine e piazza Martini dai più conosciuta come piazza Tre Palme. Potrebbe esserlo con la valorizzazione delle mura storiche e magari il verde pubblico. Invece vico Arcais è «da troppo tempo inaccessibile e in totale stato di abbandono e incuria». L’annosa questione è rilevata dall’interrogazione della minoranza di centro sinistra con primo firmatario Francesco Federico (Oristano Democratica e Possibile), cui seguono i consiglieri Efisio Sanna, Carla Della Volpe e Francesca Marchi (Oristano Più) e Massimiliano Daga (Partito Democratico) che pongono alla giunta due quesiti: perché l’amministrazione comunale non abbia previsto alcun intervento di riqualificazione del Vico Arcais, vista la concomitanza dei lavori programmati nelle vicine vie del centro storico, l’appena conclusa via Ciutadella de Minorca e i cantieri in partenza per via Carmine, l’adiacente vicolo La Marmora e via Crispi. Inoltre, l’interpellanza si concentra su un dettaglio importante: ovvero, chiede «per quale motivo, dopo tanti anni, non si è ancora perfezionato l’accordo di permuta tra la ASL e il Comune di Oristano per il Palazzo Paderi», accordo che ancora oggi non sarebbe stato perfezionato e che ha ad oggetto «la cessione completa della proprietà del Palazzo Paderi all’ente comunale in permuta dell’Hospice realizzato dall’amministrazione nel 2017».

La questione è annosa, e la minoranza ne ripercorre le tappe: «Il vicolo, che collega via Carmine con la spazio retrostante il convento omonimo, chiuso da entrambi i lati da dei pannelli in legno, fiancheggia due dei più importanti edifici storici della nostra città, il Chiostro del Carmine, oggi sede del Consorzio UNO - Università Oristanese, e il Palazzo Paderi di proprietà, per parti distinte, della ASL e dello stesso Comune di Oristano – rilevano i consiglieri –. Vico Arcais venne chiuso nel lontano 2006 per un concreto pericolo di crollo del muro di cinta del Palazzo Paderi. Ossia proprio l’edificio in parte di proprietà del nostro Comune. Da allora all’interno di quel sito hanno prosperato piante infestanti divenendo anche un ricettacolo di rifiuti di ogni genere». Gli accessi sono attualmente chiusi con pannelli sbarrati con lucchetti da ambo i lati, dai quali comunque sporgono i rami della vegetazione non curata e spesso provengono cattivi odori. Per le consigliere e i consiglieri è «un’occasione mancata soprattutto per presentare a cittadine e cittadini, visitatori e visitatrici quell’angolo di Oristano antica, dimenticato da troppo tempo, e che non rende sicuramente giustizia all’immagine migliore che si potrebbe dare della nostra bella e storica città».

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