Oristano servizi, l’allarme dei sindacati: «Senza mezzi e personale»
I segretari provinciali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil chiedono un confronto con gli amministratori comunali
Oristano Deve curare il verde pubblico, ma non ha sufficiente personale e attrezzature e ora i sindacati vogliono vederci chiaro. È la situazione in cui versa Oristano Servizi, la società partecipata sotto il controllo del Comune finita più volte al centro di polemiche soprattutto negli ultimi tempi, relativamente alla scarsa manutenzione delle zone verdi della città. È l’argomento che i sindacati di categoria dei lavoratori agricoli, Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil vorrebbero affrontare con gli amministratori comunali. «Da mesi, inutilmente, chiediamo di farci ricevere da sindaco e giunta», dicono i tre segretari provinciali di categoria Roberta Manca, Cristian Pistis e Saverio Cancedda. «Abbiamo incontrato vertici e direzione della società, ma non l’amministrazione comunale, che poi è quella che decide sull’aspetto più importante: i finanziamenti». I sindacalisti sono fortemente preoccupati: «Da mesi apprendiamo notizie a dir poco allarmanti che parlano dell’intenzione da parte del Comune di affidare a ditte esterne ciò che invece deve fare Oristano Servizi – dicono Manca, Pistis e Cancedda –. Vorremmo che ce lo comunicassero ufficialmente perché qui c’è in ballo il futuro della società partecipata e dei suoi lavoratori. Mentre tutto questo avviene, non c’è traccia del piano industriale promesso dall’amministrazione comunale», concludono. La società in house gestisce un insieme di servizi relativi ad attività di manutenzione, ambientali e tecniche che fanno capo al Comune di Oristano. Principalmente si occupa della pulizia degli edifici comunali, ma anche della pulizia e del mantenimento dell’arenile di Torregrande, del cimitero e della manutenzione del verde pubblico.
Dei circa quaranta lavoratori della società, sono circa una decina gli addetti del verde pubblico. «È facile intuire che sono davvero troppo pochi rispetto alla mole di lavoro – dicono i sindacati – se poi si aggiunge che la società non ha nemmeno attrezzature adeguate per questi interventi, è chiaro che la situazione sia pesante». E aggiungono: «Se il Comune deciderà di affidare a ditte esterne la manutenzione del verde, vorremmo capire che ne sarà dei lavoratori della Oristano Servizi che fino a oggi hanno svolto questi compiti». Poi aggiungono: «Sembra che i nuovi assunti lavorino attraverso un contratto part time del settore multiservizi, nonostante svolgano la manutenzione del verde pubblico». Roberta Manca, segretaria della Flai Cgi poi specifica: «Il contratto multiservizi, che si applica agli addetti alle pulizie, è certamente meno vantaggioso di quello che si applica agli operai agricoli e florovivaisti. Per i lavoratori agricoli, infatti, la retribuzione è più alta e, soprattutto, possono andare prima in pensione. Se a Oristano Servizi sta accadendo questo, è molto grave». Da mesi gli assessori comunali al Verde pubblico, Maria Bonaria Zedda, e alle Partecipate, Luca Faedda, parlano della necessità non soltanto di un piano industriale per la Oristano Servizi, ma addirittura di una riorganizzazione generale della società e di un nuovo contratto con il Comune. Non solo. Nella loro ultima relazione, il collegio dei revisori dei conti ha evidenziato più di un aspetto critico sia dal punto di vista formale che da quello del bilancio della Oristano Servizi, dove manca il controllo sul perseguimento degli obiettivi; dove lo statuto è vecchio di undici anni e non è mai stato adeguato alle norme del 2016; dove capire con esattezza la salute economica è molto complicato. Più volte la società in house del Comune è stata al centro di vivaci polemiche tra maggioranza e opposizione in consiglio comunale, con tanto di interrogazioni proprio sulla gestione del verde pubblico e dell’arenile di Torregrande.