La Nuova Sardegna

Oristano

La vicenda giudiziaria

Christian Cocco dopo la sentenza: «Ora sono felice»

Christian Cocco dopo la sentenza: «Ora sono felice»

L’inviato di “Striscia la notizia” in lacrime ha subito abbracciato la sua avvocata Cristina Puddu. Ecco che cosa è successo in tribunale

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Oristano «In nome del popolo italiano questo tribunale assolve Cristian Cocco dall’accusa di estorsione perché il fatto non sussiste»: alle 15 di oggi 6 dicembre la giudice monocratica Silvia Palmas pronuncia la sentenza e l’imputato Cocco scoppia in un pianto liberatorio. Nell’aula del palazzo di giustizia abbraccia per prima la sua avvocata, Cristina Puddu, colei che aveva chiesto l’assoluzione convinta da subito della sua innocenza. «Ormai da sei anni non vivevo più», continua a ripetere lo showman, per anni volto televisivo di Striscia la notizia, poi finito sotto processo con l’accusa di estorsione. Accuse provate, secondo il pm Andrea Chelo, che al termine della sua requisitoria aveva sollecitato la condanna del cabarettista a tre anni e quattro mesi di reclusione più 700 euro di multa. Una vicenda giudiziaria iniziata quando Noris Antonio Aversano (60 anni) e la sua compagna, Krisztina Henriette Papp (58 anni), il primo originario di Tortona, la seconda di nazionalità romena, ma entrambi residenti a Orosei, accusarono Cristian Cocco di aver preteso almeno 62mila euro, circa la metà dei compensi che una delle società collegate a Mediaset aveva pagato ai due ex collaboratori che lo aiutavano a gestire le riprese e gli aspetti tecnici dei servizi preparati tra il 2014 e il 2018 per il tg satirico.

L’inviato di “Striscia la notizia” avrebbe preteso quei soldi facendosi forte del proprio ruolo e minacciando i due di un futuro nerissimo se non avessero fatto fronte alle sue richieste. Avrebbe infatti palesato loro la possibilità di stroncare ogni velleità di carriera o addirittura di escluderli dalla collaborazione per la trasmissione. Accuse che Aversano e Papp non formalizzarono mai attraverso una querela, limitandosi a segnalare la cosa ad Alberto Salaroli, all’epoca produttore di Striscia la notizia che a quel punto, segnalò la vicenda all’ufficio legale di Mediaset dal quale, poco dopo partì la querela per truffa nei confronti del cabarettista oristanese. Ne scaturì un processo lungo, che al termine del dibattimento aveva visto l’avvocata di Cocco, Cristina Puddu, chiedere l’assoluzione per il suo cliente, spingendosi, al termine dell’arringa, a chiedere al giudice l’apertura di un procedimento nei confronti di Aversano, secondo l’avvocata «da condannare» e al quale chiedere un eventuale risarcimento. In aula l’avvocata Puddu, ha sostenuto come colui che al processo era parte lesa aveva in realtà messo in atto una macchinazione nei confronti dello showman, una sorta di ritorsione figlia dell'invidia perché Aversano avrebbe voluto prenderne il posto di Cocco all'interno del telegiornale satirico di Canale 5. Accusatori che, benché citati, al processo non si sono mai presentati. Nel caso di Krisztina Henriette Papp, infatti, che nel frattempo si è separata da Aversano ed attualmente vive all’estero, sarebbe servita una rogatoria internazionale, richiesta dall’avvocata Puddu per farla deporre dal luogo dove attualmente vive. Richiesta che però il tribunale aveva rigettato in considerazione dei lunghi tempi tecnici necessari per poterla attivare. A quel punto l’avvocata aveva prodotto una dichiarazione scritta delle teste, che smontava le accuse dell'ex marito. Tra Papp e Aversano i rapporti si erano deteriorati pare proprio per questioni legate al lavoro. Lei era l’amministratrice della loro società e quando si separarono, l'ex marito la denunciò per appropriazione indebita. Accusa per la quale è stata già chiesta l’archiviazione. Insomma, una vicenda complicata per via dei diversi risvolti emersi in aula durante le numerose udienze anche in fase preliminare. Amici ed alcuni familiari di Cocco, tra cui uno dei figli, hanno assistito alla lettura della sentenza assolutoria. Subito dopo in aula sono stati abbracci e baci. Cocco ha subito ringraziato la sua avvocata. «È stato solo grazie a lei che ha trionfato la verità», ha detto con la voce rotta dall’emozione. Ai giornalisti si è rivolto dicendo: «Scrivete che sono felice, che ora posso finalmente ritornare a vivere. Ora prenderò una breve pausa per riposarmi, ma presto tornerò a lavorare e porterò a Mediaset questa sentenza che finalmente, riconosce la mia onestà».

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