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Oristano

Polizia

Tablet, tv, orologi, gioielli: tutta la refurtiva del ladro arrestato sarà restituita

di Enrico Carta
Tablet, tv, orologi, gioielli: tutta la refurtiva del ladro arrestato sarà restituita

Oristano, l’uomo finito in cella aveva visitato negozi, appartamenti e anche la casa di un parente

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Oristano Una lunga serie di furti usando maschere e travestimenti per coprire il volto. Ma la polizia di Oristano, dopo attente indagini e con l’aiuto delle telecamere, ha scoperto e arrestato il ladro che aveva messo a segno nove colpi. 

L’uomo aveva iniziato scegliendo come bersaglio alcuni punti vendita di elettrodomestici, telefonini e materiale informatico, poi aveva spostato la sua attenzione colpendo un bar di Oristano da dove, dopo aver infranto una vetrata, era andato via prendendo i soldi contenuti nella cassa, un televisore da 40 pollici, un dispositivo Alexa, alcuni documenti personali e una carta bancomat che aveva poi utilizzato riuscendo a effettuare un prelievo di alcune centinaia di euro.

Il 13, 14 e 16 settembre del 2024 aveva invece preso di mira i parcometri di tre diversi parcheggi multipiano della società Stop che gestisce l'appalto in città. Il bottino non era stato ingente, visto che era riuscito a ricavare poche centinaia di euro, ma aveva causato danni per l’ammontare di diverse migliaia di euro distruggendo i totem. Per questi episodi sono scattate le contestazioni di furto pluriaggravato perché «commesso su oggetti e cose destinate a pubblico servizio, approfittando di circostanze di tempo e luogo tali da ostacolare la pubblica e privata difesa e con violenza sulle cose, avendo di fatto, nottetempo, distrutto tre casse automatizzate e una colonnina di pagamento».

Le sue avventure non erano però finite. Il 27 settembre 2024 era riuscito a entrare in uno studio di un professionista oristanese e nella casa appartenente allo stesso professionista in centro città. Dopo aver forzato la serratura di ingresso, era andato via portando con sé alcune penne stilografiche di ingente valore, una tv da 55 pollici, alcuni orologi, nonché le chiavi dell’auto del figlio del proprietario e del locale nel quale quest'ultimo lavorava. Il 28 settembre aveva poi visitato, passando da una veranda e dopo aver forzato una porta finestra, un’altra casa, stavolta di un imprenditore locale.

Anche qui aveva fatto bottino prendendo una trentina di orologi di varie marche del valore complessivo di alcune decine di migliaia di euro, oltre a due notebook, un tablet e alcuni gioielli in oro e argento. In quell'occasione a resistere era stata solo la cassaforte. Non si era però arreso e qualche giorno dopo era entrato nella stessa abitazione, portandi con sé gli attrezzi per forzare la cassaforte, che però nel frattempo, su indicazione degli inquirenti, era stata svuotata e lasciata aperta dai proprietari. Si era quindi accontentato di rubare un sassofono in ottone, un violino, altri tre orologi e vari altri monili in oro e argento che la prima volta il non aveva trovato.

Il 1° ottobre l’arrestato aveva svaligiato la casa di una sua parente, con la quale aveva anche convissuto qualche tempo prima. Quella volta aveva preso da una borsetta 1000 euro in contanti. Sapeva di poter agire indisturbato perché nelle prime ore del mattino, quando era entrato in azione, i proprietari erano assenti per lavoro. Del resto il ladro conosceva bene i loro orari. Persino la madre del ladro non è stata risparmiata, all'arrestato viene contestato anche l’illecito utilizzo della carta bancomat della madre. Più volte, dopo averla presa senza autorizzazione e in maniera ingannevole, aveva effettuato a suo favore alcuni bonifici per diverse centinaia di euro. Alla fine, al ladro è stata tolta la maschera grazie alle indagini svolte dal personale della terza sezione della squadra mobile, coadiuvato da quello del locale gabinetto di polizia scientifica che durante i sopralluoghi ha raccolto numerose prove tra le quali alcune impronte di scarpe lasciate all’interno degli appartamenti svaligiati e perfettamente corrispondenti a quelle che l’arrestato indossava durante la prima perquisizione.

La polizia locale ha poi fatto la sua parte fornendo preziosi elementi grazie alle immagini registrate dagli impianti di videosorveglianza cittadini. Ora sono in corso le indagini su altri analoghi reati messi a segno di recente in città, ma intanto le perquisizioni effettuate a hanno consentito il recupero di parte della refurtiva che verrà a breve riconsegnata ai legittimi proprietari. 

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