Attentato incendiario contro la Capitaneria, scatta la prescrizione
Un solo imputato a processo, assolto dopo 8 anni
Bosa Finisce con una prescrizione la vicenda giudiziaria che ha coinvolto Raul Irde, bosano di 27 anni, finito a processo perché accusato di aver dato alle fiamme, il giorno di Pasqua del 2017, una Fiat Panda di proprietà dell’Ufficio circondariale marittimo della Guardia costiera di Bosa.
«Assoluzione da tutte le accuse per intervenuta prescrizione», queste le parole pronunciate dal giudice monocratico Marco Mascia che di fatto assolvono Raul Irde anche dai reati di minacce a pubblico ufficiale e ingresso illecito all’interno di un bene di proprietà dello Stato. A salvare il 27enne di Bosa, difeso dall’avvocato Vittorio Delogu, sono stati i tempi lunghi della giustizia che non hanno consentito di chiudere definitivamente, con l’individuazione di un colpevole, quanto accaduto all’Ufficio circondariale della guardia costiera di Bosa in quel giorno di Pasqua di otto anni fa. Raul Irde è stato fin da subito l’unico indiziato per un fatto che aveva sconvolto tutta la comunità bosana e allarmato i vertici delle forze dell’ordine e della prefettura.
Dopo quell’incendio, Irde era anche recato in farmacia per acquistare il materiale medico necessario a curare un’ustione al braccio. Nel corso delle indagini era anche emerso il possibile movente secondo il quale il rogo doloso a un’auto della Capitaneria sarebbe stato una reazione a delle sanzioni comminate dalla Guardia costiera di Bosa per delle attività di pesca di frodo condotte dal giovane e dai suoi familiari. Il 27enne, allora disoccupato, era stato arrestato dai carabinieri di Bosa e Montresta, al termine di una lunga e complessa indagine condotta in collaborazione con Circomare Bosa. L’ipotesi iniziale che il raid fosse legato a una possibile ritorsione per l’azione di prevenzione e repressione in tema di pesca illegale nel litorale di Bosa è stata da subito la più accreditata. Il cerchio si era quindi ristretto e, dopo settimane di indagini, con pochissimi i elementi a disposizione, i militari avevano ritenuto di aver ricostruito la dinamica dei fatti. Secondo la ricostruzione, poi all'attenzione del magistrato, sarebbe stato Raul Irde a introdursi nell’area off limits della Guardia costiera, mentre viale Italia era al buio per un problema di illuminazione pubblica.
Dopo aver spostato la telecamera di sorveglianza e durante il cambio del turno di guardia, avrebbe quindi cosparso di liquido infiammabile un veicolo e gli avrebbe dato fuoco prima di scappare. Questa ricostruzione però non è stata accertata sino in fondo. Anzi, le indagini avevano zoppicato dal primo istante, tanto che il giovane, dopo la custodia cautelare in carcere, era stato rimesso in libertà dal tribunale del riesame. La vicenda giudiziaria si è infine conclusa con l’assoluzione per intervenuta prescrizione.