La Nuova Sardegna

Oristano

La decisione

Pasticcio per la direzione del museo, i giudici bloccano la nomina: selezione da rifare

di Enrico Carta
Pasticcio per la direzione del museo, i giudici bloccano la nomina: selezione da rifare

Il Tar accoglie la richiesta di sospendere la validità della graduatoria per guidare l’Antiquarium Arborense dopo il ricorso dell’archeologa

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Oristano Il Museo Antiquarium Arborense non avrà per ora il nuovo direttore o la nuova direttrice. La novità è che si dovrà aspettare a lungo, sicuramente almeno qualche mese. Il Tar ha infatti accolto la richiesta di sospensiva della selezione che aveva individuato l’archeologo Massimiliano Secci quale futuro direttore del più importante museo cittadino. I giudici del tribunale amministrativo hanno dato ragione in prima istanza all’archeologa Carla Del Vais che aveva presentato il ricorso contro il provvedimento della commissione, presieduta dalla dirigente comunale Maria Rimedia Chergia, che aveva escluso quest’ultima dalla graduatoria per un errore commesso nella consegna della documentazione presentata nel momento in cui aveva scelto di partecipare alla selezione pubblica. La colpa di tale esclusione, secondo le motivazioni espresse dalla commissione, era legata formato del documento inviato: il bando indicava tra i requisiti la necessità di presentare alcuni documenti in formato Pdf-a, mentre l’archeologa, oggi direttrice del Museo Marongiu di Cabras, l’aveva presentato in semplice Pdf. Questo aveva portato alla sua esclusione dalla graduatoria, spianando così la strada a Massimiliano Secci che aveva sopravanzato tutti gli altri partecipanti.

Il Tar, presieduto dal giudice Tito Aru (affiancato dai colleghi Antonio Plaisant e Andrea Gana), è però netto nel valutare la richiesta di sospensiva tanto da parlare di irragionevolezza e sproporzione riferendosi all’esclusione di Carla Del Vais dalla graduatoria. Così scrivono i giudici nel provvedimento allorché indicano che il ricorso «è assistito da sufficiente fumus boni iuris, condividendo il Collegio la censura incentrata sull’irragionevolezza e sproporzione della decisione di escludere la ricorrente dalla procedura concorsuale in ragione del (solo) formato utilizzato per l’invio della domanda di partecipazione, senza neppure averle consentito una regolarizzazione della stessa tramite soccorso istruttorio. Ritenuto che la ricorrente debba, quindi, essere ammessa con riserva alla procedura concorsuale, così da scongiurare il pregiudizio grave e irreparabile che le deriverebbe dallo svolgimento della stessa nella perdurante efficacia della sua esclusione». Quindi fissa l’udienza per la valutazione nel merito riconvocando le parti – l’avvocato Roberto Murgia per la ricorrente, l’avvocata Gianna Caccavale per l’amministrazione, all’udienza pubblica del 26 novembre 2025. Allo stesso tempo, una volta che è stata accolta «l’istanza cautelare proposta in ricorso», il Tar «sospende l’efficacia degli atti impugnati, ammettendo con riserva la ricorrente alla procedura concorsuale».

Questo significa che tutto si ferma o, meglio, che tutto torna al punto di partenza: la graduatoria al momento non può essere considerata valida e il Comune dovrà attendere parecchi mesi per la nomina del prossimo direttore o della prossima direttrice del suo gioielli nel campo dei beni culturali. L’amministrazione ora deve decidere che fare, fermo restando che il pronunciamento del Tar non può certo essere ignorato. Può magari correre ai ripari cercando di concludere comunque la procedura, ma in tal caso bisogna riconvocare la commissione e riammettere Carla Del Vais tra i partecipanti, valutandone quindi i requisiti e attribuendole il punteggio che merita. C’è poi il discorso degli altri concorrenti esclusi, i quali, a seguito di questo primo pronunciamento del Tar potrebbero presentare a loro volta ricorso ed essere riammessi alla valutazione. L’extrema ratio potrebbe addirittura essere quella di rifare la procedura da capo. In ogni caso, sia che si aspetti che siano i giudici a decidere sia nel caso in cui si scelga una soluzione alternativa, l’Antiquarium Arborense non avrà per molti mesi la sua nuova guida.

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