La Nuova Sardegna

Oristano

La memoria

Il museo dell’ossidiana sarà intitolato all’archeologo annegato

di Enrico Carta
Il museo dell’ossidiana sarà intitolato all’archeologo annegato

Carlo Lugliè era stato il fondatore di uno dei luoghi di cultura più apprezzati del territorio

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Pau Sabato 15 marzo è un giorno speciale per il museo dell’Ossidiana di Pau. Non è soltanto il quindicesimo anniversario della fondazione di uno dei luoghi di cultura più apprezzati del territorio, ma è il momento migliore per commemorare e rendere omaggio al suo fondatore. Il museo sarà infatti ufficialmente intitolato alla memoria di Carlo Lugliè, docente di Preistoria e Protostoria all’Università degli Studi di Cagliari, morto nel 2023 a 58 anni, quando annegò nelle acque di Is Arenas a Narbolia per salvare il figlio della compagna che era in difficoltà tra le onde e le correnti del mare. L’iniziativa si inserisce nell’ambito delle celebrazioni per il quindicesimo anniversario della nascita del museo che fu inaugurato il 6 marzo 2010 e per la cui nascita fu fondamentale il ruolo di Carlo Lugliè, originario di Cuglieri e per anni residente a Oristano. Ebbe infatti un ruolo centrale nella progettazione del percorso espositivo e nella ricerca archeologica sul Monte Arci, contribuendo in modo significativo alla conoscenza della storia della Sardegna.

Ricordato per la sua instancabile attività accademica e scientifica che lo rese un punto di riferimento a livello internazionale, ha lasciato un’eredità importante nelle generazioni di studenti e di studiosi che hanno avuto il privilegio di seguirlo. La sua creazione ovvero il Museo dell’ossidiana di Pau è un unicum in Europa e uno dei due al mondo, unitamente al museo di Takayama in Giappone, interamente dedicato a questo straordinario prodotto dell’attività vulcanica. In tutto ciò si inseriscono gli eventi culturali che l’amministrazione comunale di Pau ha deciso di portare avanti. «Siamo estremamente orgogliosi di celebrare i risultati conseguiti da questo museo da quindici anni a oggi –  dichiara la sindaca Alessia Valente –. Dal 2010 il percorso del museo è stato in costante crescita». Nel 2014 è stato il primo fra tutti i musei della Sardegna a ottenere il riconoscimento da parte della Regione che lo inserì tra quelli di alta qualità e «nel 2021 il Museo dell’ossidiana è entrato a far parte del Sistema museale nazionale insieme ad altri musei riconosciuti di rilevanza regionale. In questa giornata di festa così importante – prosegue la sindaca –, con immenso orgoglio e profonda riconoscenza l’amministrazione ha deciso di dedicare il museo al suo padre fondatore, a chi l’ha pensato e seguito con passione e rigore scientifico».

Carlo Luglié era stato direttore e curatore di questo scrigno di cultura millenaria fino alla sua prematura scomparsa. La giornata inizia alle 10 nei locali di via San Giorgio 8, con i saluti istituzionali della stessa prima cittadina cui faranno seguito gli interventi di Riccardo Locci, della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Cagliari e Sud Sardegna, e di Ignazio Putzu, prorettore delegato per la didattica, welfare allo studente e università diffusa dell’Università degli Studi di Cagliari. Alle 10.30 ci sarà spazio per un approfondimento sulle ricerche condotte da Carlo Lugliè nel Monte Arci, con il contributo delle archeologhe Laura Fanti oggi direttrice del Museo dell’Ossidiana, della curatrice Barbara Melosu, di Dalia Mallus che è la responsabile dei servizi educativi e di Giovanna Rizzo che ricopre il ruolo di responsabile della promozione culturale.

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