Si era opposto al trasferimento dei Giganti, archiviata l’inchiesta sul sindaco
Era stato denunciato dalla Soprintendenza per interruzione di pubblico servizio
Cabras Andrea Abis esulta, non ha commesso nessun reato. Il sindaco di Cabras nel 2021 si era opposto al trasferimento di alcune statue dei Giganti di Mont’e Prama a Cagliari per effettuarne il restauro, come deciso dalla Soprintendenza e con un’ordinanza aveva disposto la chiusura del museo civico Giovanni Marongiu, impedendo l’accesso anche agli stessi funzionari cagliaritani. Per questa decisione era stato denunciato dalla soprintendente Maura Picciau per interruzione di pubblico servizio. Ad oltre quattro anni da quei fatti, però, il giudice per le indagini preliminari ha disposto l’archiviazione dell’inchiesta penale a suo carico per «infondatezza della notizia di reato».
Oggi, vista la sinergia istituzionale in atto nella gestione dei beni culturali e archeologici, che si è realizzata grazie all’azione della Fondazione Mont’e Prama, sembra lontano anni luce, ma c’e stato un tempo in cui la Soprintendenza e il Comune di Cabras non andavano d’amore e d’accordo proprio perché si contendevano le statue. Il Comune, in particolare, sostenuto dalla cittadinanza, rivendicava il diritto a tenere nel suo territorio tutte le statue. «I fatti risalgono a febbraio 2021, quando la gestione dei Giganti di Mont’e Prama divenne oggetto di contestazione tra la Soprintendenza Archeologica di Cagliari, che aveva disposto il trasferimento delle statue dal museo alla città capoluogo allo scopo di sottoporle a restauro, e il Comune, che, in assenza di rassicurazioni circa la successiva restituzione, si opponeva al trasferimento insistendo affinché il restauro avvenisse in loco», ricostruisce con precisione Abis. Tanto salì la tensione ad inizio del mese di febbraio, che si arrivò allo scontro vero e proprio.
«Correva il 9 febbraio e alla vigilia delle operazioni di prelievo, nel momento di massima tensione, decisi di firmare una ordinanza di chiusura temporanea del museo per motivi di ordine pubblico – racconta il sindaco di Cabras –, per evitare possibili disordini derivanti dall’esteso dissenso popolare che circondava il trasferimento delle sculture». Secondo il sindaco c’era il rischio concreto che qualche cittadino finisse per fare qualche azione eclatante per trattenere le statue dei Giganti. Ma alla scelta del sindaco seguì la reazione della Soprintendenza. «Il giorno successivo – ricorda Abis –, il trasferimento delle sculture risultò impedito e la Soprintendenza procedette a denunciarmi per interruzione di pubblico servizio».
A sostegno del sindaco si schierò tutta la comunità: «Il 13 Febbraio 2021 – prosegue – facemmo un’indimenticabile manifestazione di rivendicazione politica per il ritorno dei Giganti a Cabras, alla presenza degli amministratori comunali, dei sindaci dell’oristanese e della Sardegna, dei tanti consiglieri regionali, delle scuole, dei cittadini. Dopo quattro anni e oltre, è arrivata per il sindaco di Cabras la decisione favorevole della Giustizia. «Il giudice per le indagini preliminari ha ritenuto la mia condotta “legittimo esercizio delle prerogative e dei doveri del sindaco”. Fu una battaglia dura, audace e fortunata, ma soprattutto fu una battaglia giusta da seguire».