La Nuova Sardegna

Oristano

Spazi culturali

Teatro ancora in gestione provvisoria, insorge la minoranza

di Caterina Cossu
Teatro ancora in gestione provvisoria, insorge la minoranza

Da anni viene assegnata alla Pro loco che continuerà a curarlo sino alla fine del 2025

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Oristano Una «temporaneità nella gestione del teatro Garau» che «può avere impatti negativi sulla programmazione artistica e sulla futura attività e funzionalità» della struttura stessa. C’è preoccupazione e non poca tra i banchi della minoranza per la recente decisione di rinnovare l’affidamento dell’incarico a termine dell’unico palcoscenico cittadino di rilievo alla Pro loco. «È interesse della cittadinanza conoscere le intenzioni dell’amministrazione in merito alla valorizzazione e gestione del teatro Garau, dunque si chiede quali siano le motivazioni puntuali che hanno portato a tale rinnovo della gestione, per ulteriori quasi otto mesi e se tale decisione sia stata preceduta da una valutazione pubblica o da un confronto con le realtà culturali locali», specificano con firma in calce all'interrogazione indirizzata a sindaco e assessore competente Francesca Marchi, che è la prima firmataria, Francesco Federico, Carla Della Volpe, Massimiliano Daga, Maria Speranza Perra, Maria Obinu, Umberto Marcoli e Giuseppe Obinu.

Per prima cosa bisogna rimarcare che un assessore di riferimento ancora non c’è da quando il sindaco ha tolto la delega alla cultura a Luca Faedda non più rimpiazzandolo e tenendola per sé. Il punto cruciale dell’interrogazione è l'idea di futuro della cultura in città, che secondo la visione politica della minoranza sembra non essere pervenuta. Chiedono infatti i consiglieri di centro sinistra «se si intenda procedere con una gara pubblica, una manifestazione di interesse o altre forme di affidamento e quali siano gli indirizzi politici e culturali che si intendono perseguire per garantire una gestione trasparente, partecipata e qualitativamente adeguata del teatro». La questione è importante, visto che il Garau «rappresenta per la città un presidio culturale di primaria importanza» e «già nella primavera del 2019 la struttura è stata oggetto di importanti lavori di ristrutturazione, terminati solo nel mese di aprile 2025, dopo sei anni di cantiere».

La riqualificazione, sempre secondo quanto sottolineato dal centrosinistra «dopo una prima parziale riapertura nel 2021 con capienza limitata a 278 posti, ha riportato la capienza complessiva della struttura a 398 posti», dando la misura delle potenzialità del palcoscenico stesso di diventare cornice di importanti manifestazioni. Riporta poi la stessa interrogazione alcuni dubbi sui tempi con cui è stato adottato il provvedimento dell’aggiudicazione della concessione alla Pro loco: disposta per la prima volta nel 2022, a novembre di quell’anno fino al novembre del 2024, estesa già nell'ottobre 2024 in attesa del completamento dei lavori di ristrutturazione al maggio 2025, si arriva ora a un’ulteriore proroga per ulteriori 7 mesi e 26 giorni che va, per la minoranza, argomentata e spiegata alla cittadinanza che nel frattempo continua ad avere a disposizione un teatro con pochissimi spettacoli all’anno – una ventina in tutto, eccezion fatta per qualche evento estemporaneo.

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