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Il «sì» da favola di Mattia e Michela in uno scenario d’incanto

di Michela Cuccu
Il «sì» da favola di Mattia e Michela in uno scenario d’incanto

Il primo matrimonio celebrato in uno dei siti archeologici più affascinanti della Sardegna

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Fordongianus Immaginate un matrimonio da favola, ma con un tocco di storia e un pizzico di... grano. Sabato 7 giugno, le antiche Terme di Fordongianus saranno lo scenario insolito e affascinante per il “sì” di Mattia e Michela, entrambi sui trent’anni. Lei di Fordongianus, lui di Seneghe, ma con una vita al nord, come tanti giovani sardi, del resto. Per sposarsi però hanno scelto di “tornare a casa” e, nel rispetto della tradizione, di pronunciare il fatidico “sì” nel paese natale della sposa, Fordongianus, appunto. Sarà a suo modo un evento storico: il primo matrimonio civile celebrato in questo suggestivo sito archeologico. Dopo il nuraghe Losa, le spiagge del Sinis e Genna Maria a Villanovaforru, Fordongianus si aggiunge alla lista delle location extra-municipio che la Sardegna offre per convolare a nozze. E il bello è che il Comune già da tempo aveva dato il via libera, anche se finora nessuno aveva osato tanto.

A orchestrare il tutto, con la sua esperienza e un occhio attento all’ambiente, c’è Omero Madeddu, il wedding planner: «La cerimonia si svolgerà alle 16.30, semplice ma d’effetto – anticipa – il «sì» sarà pronunciato di fronte alle arcate delle antiche terme, con il fiume Tirso a fare da sfondo. Tutto sarà dominato dal bianco: vasi in vetro e calle bianche, per rispettare la solennità del luogo senza stravolgerne l’identità – prosegue –. Gli sposi, hanno accettato una simpatica variazione sul tema del lancio del riso: fuori dal sito, sulla strada, ci sarà un lancio di grano sfuso in ceste dalle quali ogni invitato potrà prenderne a manciate». Un tocco originale e a impatto zero, si potrebbe aggiungere. «In verità – dice ancora Madeddu – quella del lancio del riso fuori dal sito archeologico è stata praticamente l’unica condizione posta dalla Cooperativa Forum Traiani che gestisce le Antiche Terme romane. I chicchi potrebbero infatti incastrarsi tra le fessure dell’antica pavimentazione, che non sarebbe un bel vedere».

Con 230 invitati, la sfida è grande, ma il desiderio di rendere le antiche terme accessibili anche ai matrimoni è forte. Dopo la cerimonia, gli invitati si sposteranno per la cena nella splendida Villa Maria Francesca a Bonarcado. In un periodo in cui i matrimoni sono in calo, a causa delle incertezze lavorative che spesso rendono difficile organizzare grandi eventi, l’iniziativa di Fordongianus è un segnale positivo. Le location extra-municipio, infatti, sono una risorsa preziosa per la promozione turistica e culturale della Sardegna, ma per funzionare davvero hanno bisogno di una buona pubblicità e di una sinergia tra enti locali e operatori del settore.

Omero Madeddu si può considerare un vero e proprio pioniere dei matrimoni celebrati in siti archeologici. «Sono stato il primo ad allestirne uno al nuraghe Losa, prima cerimonia anche nelle spiagge del Sinis e a Villanovaforru» dice. Ovviamente celebrare in questi luoghi ha un prezzo: dal più accessibile Nuraghe Losa (600 euro) al più costoso, la spiaggia di Is Aruttas, per la quale il comune chiede 1500 euro. E il futuro? Madeddu non si ferma: il 20 giugno un altro matrimonio animerà San Giovanni di Sinis, e a settembre Aidomaggiore accoglierà gli sposi nella sua suggestiva chiesetta campestre.

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