Quattro giorni con il Festival dell’Archeologia “itinerante” e in chiusura un grande concerto
La Sardegna indaga sul suo passato con grandi esperti del settore: tutti gli appuntamenti, le location e chi sarà l’ospite della serata di musica
Cabras Il primo successo di pubblico e di gradimento per la prima edizione dell’ArcheoBeer Festival è alle spalle. La Fondazione Mont’e Prama inaugura domani sera, martedì 17 giugno, la terza edizione del Festival dell’Archeologia, che si snoderà fra la Planargia e il Sinis fino al 20 giugno, con un importante epilogo il 28 e il 29 giugno a Tharros. L’apertura è prevista a Bosa, nell’ex convento dei Cappuccini, con una serata dedicata alla storia antica del territorio e all’eredità medievale del castello Malaspina. Dopo i saluti delle autorità, ci saranno gli interventi degli studiosi Attilio Mastino e Antonio Corda, seguiti da Franco Giuliano Rolando Campus con una riflessione sulle fortificazioni medievali sarde. La serata, condotta da Ambra Pintore, si concluderà con la musica del Quintetto atlantico composto da Enzo Favata, Daniele di Bonaventura, Marcello Peghin, Salvatore Maltana, U.T. Gandhi.
Mercoledì 18 giugno, il festival si trasferisce al museo civico Giovanni Marongiu di Cabras per tre serate tematiche. La prima è dedicata alle grandi mostre internazionali della Fondazione Mont’e Prama, con la partecipazione dei curatori di alcuni dei principali musei europei: dal Museo Archeologico della Catalogna, al Neues Museum di Berlino, dall’Ermitage di San Pietroburgo al Mann di Napoli. Verranno inoltre presentate le esposizioni realizzate in Sardegna, tra cui Il ritorno dei Giganti, Aristocrazie sarde ed etrusche, la mostra su Tharros al Museo Diocesano Arborense di Oristano e il progetto Sulle spalle dei Giganti dedicato a Costantino Nivola. La serata sarà introdotta da un intervento musicale del duo Federica Urracci & Alessio Sanna.
Giovedì 19 giugno la serata sarà incentrata sui temi dell’identità, della narrazione storica e dell’accessibilità. Lo scrittore Francesco Grasso dialogherà con l’archeologa Maria Emanuela Alberti sull’immaginario mediterraneo nei romanzi storici. Seguirà un confronto sulla Carta di Ustica e la collaborazione tra la Fondazione Mont’e Prama e la Fondazione Sebastiano Tusa, per poi concludere con l’incontro Non toccarmi, dedicato al corpo nell’arte, con Claudio Pescio e Roberta Scorranese. La colonna sonora sarà affidata a Chiara Effe. La prima parte del Festival dell’archeologia si concluderà venerdì 20 giugno, sempre al museo civico Marongiu, con una serata dedicata all’archeologia sarda e mediterranea. Nell’occasione saranno illustrati i risultati delle campagne di ricerca nella laguna di Cabras e al nuraghe Cannevadosu, e degli studi dell’Università di Bologna su Tharros e dell’Università di Cagliari sul paesaggio costiero. Sono previsti gli interventi, fra gli altri, di Massimo Cultraro, Raimondo Zucca, Rita Auriemma, Anna Chiara Fariselli e Carla Del Vais. Inoltre sarà approfondito il tema delle relazioni fra la Sardegna nuragica e l’Egeo. La serata sarà accompagnata dalla musica di Ilaria Porceddu e Emanuele Contis.
Il Festival dell’archeologia si concluderà poi il 28 e 29 giugno nell’anfiteatro di Tharros con un’anteprima dei grandi concerti a due passi dal mare. Si avvicina infatti il momento per il doppio spettacolo Morricone dirige Morricone: Andrea Morricone dirigerà l’orchestra Roma Sinfonietta, rendendo omaggio alle leggendarie colonne sonore del padre Ennio. A impreziosire lo spettacolo la partecipazione del Coro G.P. da Palestrina di Cabras.
Intanto buona la prima, come detto, per la prima edizione dell’ArcheoBeer Festival. L’evento che si è svolto nella suggestiva cornice del villaggio di San Salvatore di Sinis, ha saputo coniugare archeologia, musica, birra artigianale e spirito di comunità. Ampio spazio è stato dedicato ai birrifici artigianali sardi e alla cucina locale, e grande successo ha riscosso l’installazione Museum of the Moon dell’artista britannico Luke Jerram, che con la sua luna monumentale (in scala 1:500.000) sospesa nel cuore del villaggio ha incantato visitatori. «La prima edizione dell’ArcheoBeer Fest si è chiusa con un bilancio positivo, registrando ottimi riscontri in termini di partecipazione – ha detto il presidente della Fondazione Mont’e Prama, Anthony Muroni –. Siamo felici di aver raggiunto l’obiettivo che ci eravamo prefissati: realizzare una bella festa all’insegna di archeologia e convivialità, nel massimo rispetto del luogo straordinario che ci ha ospitato. Il risultato conferma, ancora una volta, le potenzialità di San Salvatore come polo attrattivo e apre la strada a nuove idee e prospettive per l’edizione 2026».