La Nuova Sardegna

Oristano

Area marina

Porticciolo di Torregrande: via al dragaggio dei fondali

di Michela Cuccu

	Il porticciolo di Torregrande
Il porticciolo di Torregrande

Ma dopo il Tar anche il Consiglio di Stato vieta l’ormeggio a dieci diportisti: «Sarebbe danno irreparabile»

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Oristano Niente ormeggio cautelare ma via libera al dragaggio dei fondali. Mentre le banchine del porticciolo di Torregrande restano in attesa dei lavori promessi, arrivando due importanti novità. Il Consiglio di Stato ha negato l’ormeggio cautelare ai diportisti in causa, ma al contempo è arrivato dal ministero il fondamentale via libera alla Valutazione d’Impatto Ambientale (Via) per il progetto di dragaggio da 18 milioni di euro. Un mix di chiaroscuri che definisce l’attuale momento del porticciolo. La sentenza sfavorevole del Consiglio di Stato, ha respinto l’appello presentato da un gruppo di dieci diportisti (tra cui Marco Casu, Andrea Careddu, Diego Andreotti, assistiti dall’avvocato Carlo Cuccu) contro la Marine Oristanesi, difesa dagli avvocati Christian Stara e Massimo Lai.

Il ricorso al Consiglio di Stato era nato dalla decisione di insistere per richiedere un posto barca, pur essendo stato chiarito già in questo primo pronunciamento che i dieci non avrebbero titolo contrattuale per richiedere un ormeggio. La decisione conferma, insomma, quanto stabilito dal Tar in due precedenti ordinanze relative a due differenti ricorsi: la richiesta di sospensiva dei dinieghi di ormeggio è stata respinta per l’assenza di un «pericolo imminente di danno grave ed irreparabile». La contesa, nata dalla mancata stipula di nuovi contratti per via di tariffe ritenute illegittime dai diportisti, che vede ora i ricorrenti condannati al pagamento delle spese processuali.

Parallelamente alle vicende giudiziarie, il porto di Torregrande può celebrare una vittoria burocratica cruciale: il progetto di dragaggio ha finalmente superato la Valutazione d’impatto ambientale. È il passo più importante per risolvere l’annoso problema dell’insabbiamento dei fondali, che da anni limita l’accesso in sicurezza alle imbarcazioni con pescaggio superiore ai due metri. Il progetto prevede la rimozione di 90mila metri cubi di fanghi per ripristinare il tirante idrico a circa tre metri e la sostituzione della maggior parte dei pontili galleggianti. L’assessore comunale ai Lavori pubblici, Simone Prevete, ha espresso grande soddisfazione: «la Via era l’ultimo esame da superare per avviare l’iter dell’appalto, per il quale sono già disponibili 18 milioni di euro. Siamo contenti perché questo significa che il nostro lavoro è stato premiato». Nonostante l’importante traguardo, persiste la criticità della riqualificazione della struttura, che rimangono bloccati. Situazione che continua a generare significative perdite economiche alla Marine Oristanesi. Il presidente, Gianni Salis, anche in passato, ha evidenziato come tre banchine con 90 posti barca siano inutilizzate da mesi, causando perdite stimate tra 120 e 15 mila euro, a fronte di costi di concessione e gestione che non si fermano.

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