La Nuova Sardegna

Oristano

Valorizzazione

Villa e parco di Eleonora, via ai lavori di recupero

di Michela Cuccu

	Oristano, la villa di Eleonora
Oristano, la villa di Eleonora

Il Comune di Oristano appalta le opere previste in uno dei luoghi simbolo della città

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Oristano La città si prepara a riabbracciare uno dei suoi luoghi simbolo: la villa e il parco Eleonora d’Arborea. Dopo anni di attesa e un percorso a ostacoli, sono stati finalmente appaltati i lavori per la riqualificazione di questo importante complesso all’ingresso est della città. Il Comune è ora al lavoro per definire il cronoprogramma che darà il via al cantiere, segnando un momento cruciale per la periferia orientale. Ad aggiudicarsi l’intervento è stata la Ghiaccio srl di Scano di Montiferro, con un’offerta di 362.666 euro, pari ad un ribasso dei poco inferiore al 25 percento della cifra a base d’asta, consentendo al Comune di risparmiare 9.400 euro. L’impresa non è nuova a Oristano, avendo già curato la riqualificazione di piazza Manno.

Questa aggiudicazione arriva dopo un precedente tentativo fallito: l’affidamento a un’azienda di Quartu Sant’Elena era stato revocato nel febbraio 2024, poiché l’impresa non aveva mai fornito la documentazione necessaria per la stipula del contratto fin dal giugno 2022. L’area interessata dagli interventi si estende su circa 14 ettari. La proprietà della villa e delle aree circostanti rimane dell’associazione Casa di riposo Eleonora d’Arborea, con cui il Comune ha siglato un accordo di concessione d’uso.

La storia di Villa Eleonora affonda le radici nel lascito testamentario dell’artista Vandalino Casu, che nel lontano 1886 la destinò al Comune di Oristano per offrire ricovero a poveri e senzatetto. Dopo aver ospitato un orfanotrofio dal 1939 per diversi decenni, la villa è caduta in un lungo periodo di abbandono, diventando persino ricovero abusivo per i senzatetto. Negli anni, il suo fascino decadente l’ha resa meta ambita per "esploratori" urbani, ma il degrado è progredito, rendendo l’edificio un rudere suggestivo ma pericolante. La riqualificazione della villa e del suo parco rientra nel più ampio programma Oristano Est, che prevede uno stanziamento economico di 650 mila euro per il primo lotto di lavori. L’intervento iniziale sarà dedicato al restauro dell’immobile storico, un passo fondamentale per scongiurare che il tempo lo renda irrecuperabile e per recuperarne l’integrità strutturale.

Il progetto, redatto dalle architette Silvia Oppo e Claudia Argiolas e dagli ingegneri Gianfranco Argiolas e Franco Sardu, mira a riportare la villa e il parco ai suoi antichi splendori di fine Ottocento, quando era considerata uno dei poderi più belli dell’isola, immersa tra agrumeti e vigne. Si prevede che il piano superiore della villa ospiterà iniziative e servizi culturali, tra cui mostre, concerti da camera e letture. Le ex scuderie e cucine, che saranno fedelmente ricostruite seguendo i modelli ottocenteschi, accoglieranno un ristorante. Al piano terra troverà spazio una caffetteria, mentre il giardino circostante si trasformerà in un lussureggiante parco alberato. Per gli ulteriori lotti di intervento e per la definizione della destinazione d’uso finale dell’intera area, saranno necessari nuovi finanziamenti. La logica è chiara: prima il recupero, poi la piena valorizzazione delle strutture previste. L’apertura ufficiale del cantiere segnerà il primo, atteso, passo verso la rinascita di questo importante patrimonio culturale cittadino. Finalmente dunque, l’edificio diroccato che si intravede dal treno, nascosto tra la vegetazione, mentre si entra nella stazione di Oristano, riacquisterà il suo antico splendore.

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