Presunti abusi sessuali nel condominio, sotto accusa l’amministratore
A denunciarlo una biologa che aveva eseguito dei prelievi di campioni d’acqua nel palazzo: «Mi ha palpeggiato il seno e toccato le parti intime»
Sassari L’accusa è pesante: violenza sessuale. A finire nei guai è un amministratore di condominio contro il quale ha presentato denuncia una biologa sassarese che era stata incaricata di eseguire dei prelievi di campioni d’acqua in un palazzo che si trova in una zona residenziale della città.
E proprio qui, stando alle accuse, sarebbero avvenuti i fatti che hanno portato l’uomo davanti al gup Gian Paolo Piana. Alcuni giorni fa, per via di un difetto di notifica, l’udienza preliminare è stata rinviata. L’imputato, nei confronti del quale il pubblico ministero Elisa Succu ha chiesto il rinvio a giudizio, ha sempre respinto con forza tutte le accuse sostenendo di non aver mai compiuto atti sessuali contro la volontà della donna.
L’episodio contestato nel capo d’accusa risale allo scorso anno. Stando a quanto raccontato dalla biologa, sarebbe stato proprio l’imputato, in qualità di amministratore di condominio, a contattarla per effettuare degli esami prelevando campioni d’acqua nei serbatoi che si trovavano all’interno di un apposito vano. Una volta ultimato il lavoro, però – sempre in base al racconto della persona offesa – l’uomo le avrebbe impedito di uscire dal locale tecnico “posizionandosi davanti a lei”. Le avrebbe quindi bloccato le braccia, avvicinandole il viso alla guancia. A quel punto la biologa gli avrebbe intimato di allontanarsi immediatamente ma, per tutta risposta, l’imputato le avrebbe detto: “Perché, non ti piace?”. E successivamente, “nonostante il dissenso manifestato dalla donna” – scrive la Procura – le avrebbe toccato le parti intime e le avrebbe palpeggiato il seno. Tutto questo “condito” da un “complimento” non proprio elegante.
Avendo forse capito che le sue attenzioni sessuali non erano gradite, l’uomo avrebbe infine desistito e la biologa sarebbe riuscita a uscire dal palazzo. Particolarmente provata per quello che le era appena successo, aveva subito sentito telefonicamente alcuni amici che in seguito hanno confermato come la persona offesa fosse particolarmente scossa. Smentendo quindi la difesa dell’amministratore di condominio che ha negato ogni accusa.
Ora, a stabilire come realmente siano andate le cose quel giorno, sarà un giudice. A conclusione delle indagini preliminari il pubblico ministero – ritenendo evidentemente fondata l’accusa della persona offesa – ha chiesto che l’amministratore vada a processo. Istanza che verrà reiterata tra qualche mese durante l’udienza davanti al gup. Nella stessa sede l’avvocato difensore chiederà il proscioglimento del proprio assistito.
La valutazione finale spetterà al giudice che potrà decidere di accogliere le istanze del pm e della parte civile che si costituirà, oppure potrà emettere una sentenza di non luogo a procedere.