La Nuova Sardegna

Oristano

La polemica

Dal Comune stop allo scuolabus, l’appello dei genitori: «Servizio necessario, così si penalizzano gli studenti»

di Michela Cuccu
Dal Comune stop allo scuolabus, l’appello dei genitori: «Servizio necessario, così si penalizzano gli studenti»

I lavori nell’istituto hanno comportato lo smistamento obbligato di decine di alunni in altre scuole della città

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Oristano Niente scuolabus per gli alunni delle nove classi della scuola primaria del Sacro Cuore trasferiti in via Solferino. Il Comune ha infatti deciso di non assicurare il servizio di trasporto garantito invece per le classi che temporaneamente stanno frequentando a Sa Rodia. La motivazione ufficiale sembrerebbe legata al numero ristretto (nove) di domande presentate dai genitori che però sono decisi a non arrendersi davanti a questo diniego che considerano un’ingiustizia.

«Continueremo a sollecitare il Comune perché ci era stato promesso lo scuolabus come per i bambini trasferiti a Sa Rodia. Certo, comprendiamo che le distanze da percorrere sono molto diverse, con la scuola di Sa Rodia che è dall’altra parte della città, tuttavia, problemi e disagi ci sono anche per i nostri bambini». A parlare è Giovanna Manca, rappresentate dei genitori, che spiega come le nove classi trasferite sono tutte con frequenza a tempo pieno, con gli alunni che terminano le lezioni alle 16. Dice: «Accompagnare i bambini a scuola e riprenderli diventa ogni giorno più disagevole. In via Solferino non c’è parcheggio e non possiamo nemmeno avvicinarci con l’auto all’ingresso. Inutile dire cosa accade quando piove. Anche per arrivare a piedi ci sono problemi. Insomma, lo scuolabus è necessario».

Giovanna Manca continua contestando le motivazioni del diniego da parte del Comune: «Ci dicono che le domande sono poche. In realtà avevamo tutti appreso con un certo ritardo la nuova dislocazione: non ci hanno nemmeno dato il tempo di organizzaci. Tuttavia, ci siamo subito attivati inviando le richieste al Comune. Il fatto è che quando sono state presentate, il registro di classe ancora non era stato attivato, per cui è molto probabile che parecchi genitori non fossero a conoscenza che bisognava presentare una domanda specifica. Ora però sono in tanti a lamentarsi della mancanza del servizio. Per questo continueremo a sollecitare il Comune». Era la prima decade di ottobre quando si apprese che l’esodo forzato dei 350 alunni della scuola del Sacro Cuore in altre tre sedi cittadine era l’unica soluzione possibile, con il Comune che aveva assicurato che si sarebbe fatto carico del trasporto scolastico. Impegno in realtà mantenuto solo in parte, dato che per gli alunni trasferiti in via Solferino, lo scuolabus non c’è. Per capire come si è arrivati a questo finale, bisogna riavvolgere il nastro della storia. Tutto era iniziato nell’estate 2024 con la promessa di una semplice e rapida manutenzione dell’edificio scolastico del Sacro Cuore. I lavori, però, si bloccarono dopo appena due mesi, lasciando un cantiere immobile per un anno intero. In Consiglio l’allora assessore ai Lavori pubblici, Simone Prevete, rispondendo a una interrogazione della minoranza, aveva in qualche modo cercato di addossare la colpa dei ritardi alla dirigente scolastica di allora, Lina Saba, accusandola di scarsa collaborazione.

La protagonista, oggi in pensione, non è rimasta in silenzio, rispondendo in modo memorabile: «Non ci sto a passare per capro espiatorio», svelando la lunga inerzia di chi doveva gestire il cantiere. E così l’amministrazione ha cercato di dare una risposta definitiva. Trasferire al Frassinetti 10 classi, nove (quelle del tempo pieno) alla scuola di via Solferino e tre a Sa Rodia. Sedi scolastiche messe a disposizione dalla dirigente dell’istituto comprensivo 1-2 Tiziana Laconi. Era stato lo stesso sindaco, Massimiliano Sanna, a spiegare come la chiusura del plesso fosse stata determinata dalla necessità di messa in sicurezza di tutto l’edificio, visto le problematiche che si erano presentate in avvio dei lavori.

«Purtroppo, la decisione presa è incondizionata, inderogabile e imprescindibile poiché nulla è più importante della sicurezza dei nostri alunni e del nostro personale scolastico», concludeva la nota ufficiale del primo cittadino. Qualche giorno più tardi il Comune aveva dato il via libera all’accensione di un mutuo per assicurare la copertura finanziaria degli interventi urgenti di messa in sicurezza dell’edificio, così da completare la ristrutturazione finale. Nel frattempo però, gli alunni trasferiti in via Solferino devono raggiungere la scuola con i propri mezzi.

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