Un rigassificatore al porto industriale di Oristano, scoppia la polemica
Il presidente del Consorzio: «Troppo pericolosa per l’ambiente e i nuovi investimenti»
Oristano Il consorzio industriale ribadisce le proprie perplessità sulle parti dell’attuale progetto di metanizzazione della Sardegna che ricadono nell’area di propria competenza. Nei giorni scorsi è stato pubblicato il Dpcm che individua nel porto di Oristano il sito selezionato per il posizionamento della Fsru (Floating storage and regasification unit) destinata allo stoccaggio e alla rigassificazione del metano liquido ed anche il punto di partenza della dorsale sud.
Il Cipor, pur riconoscendo l’utilità del provvedimento che andrà ad equiparare i costi del metano in Sardegna con quelli del resto del Paese, continua ad esprimere forte preoccupazione per i contenuti del progetto esistente che riguardano la propria area industriale. Il Consorzio ricorda che la realizzazione della dorsale del metano, così come prevista dal progetto, comporta gravi interferenze con infrastrutture esistenti e programmate, «andando a limitare pesantemente le potenzialità di espansione del sistema portuale-industriale. Queste scelte progettuali, oltre a non soddisfare le prescrizioni già formulate dalla Regione nell’ambito della valutazione di impatto ambientale, impedirebbero l’utilizzo di spazi destinati a nuovi insediamenti produttivi».
Altro elemento di criticità segnalato dal Consorzio riguarda la collocazione della Fsru in porto, sul quale permangono preoccupazioni per i possibili impatti sulla salute e sull’ecosistema. «Non possiamo accettare che decisioni di tale impatto sul futuro del territorio vengano assunte senza un reale confronto con chi conosce e gestisce l’area industriale – dichiara il presidente del Cipor, Gianluigi Carta. Il progetto di metanizzazione deve rappresentare un’opportunità e non trasformarsi in un ulteriore vincolo per l’area oristanese. Invece, assistiamo a un processo decisionale centralizzato in capo agli attuatori del progetto che ignora le osservazioni tecniche e istituzionali del Consorzio, prefigurando un intervento che rischia di compromettere anni di programmazione e di impegno per lo sviluppo del polo energetico e industriale».
Il Consorzio si appella alla Regione affinché venga aperto con urgenza un tavolo tecnico di confronto con i Ministeri competenti e gli enti proponenti.
