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La maggioranza si sgretola: i retroscena e i motivi dell’addio di due consiglieri

di Enrico Carta
La maggioranza si sgretola: i retroscena e i motivi dell’addio di due consiglieri

Nuova crisi in Comune: il sindaco perde l’appoggio di Sardegna 20Venti

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Oristano Altro che quiete dopo la tempesta. Chi pensava che con le elezioni provinciali sarebbero arrivati i giorni della bonaccia anche in consiglio comunale deve ricredersi. A palazzo degli Scolopi tira vento forte e, prima di affondare sulla nave che conduce una linea politica nella quale non si riconoscono, i consiglieri di Sardegna al Centro 20Venti, Paolo Angioi e Valeria Carta, hanno deciso di fare le valigie e lasciare la maggioranza. Non è una questione di assessorati, bensì di scelte non condivise. A far deflagrare il tutto sono state le ultime dichiarazioni del consigliere Giuliano Uras, strenuo difensore dell’attività dell’assessore Ivano Cuccu, quest’ultimo bersaglio del fuoco incrociato di gran parte della maggioranza su argomenti chiave come la ztl e il regolamento per i dehors. Giuliano Uras, nell’intervista consultabile sul nostro sito, aveva chiesto agli alleati maggior dialogo, ma evidentemente i giudizi da lui espressi sono stati molto netti e tutt’altro che aggreganti.

Così, ad appena un giorno da quelle parole, ecco il saluto al resto della compagnia da parte di Sardegna al Centro 20Venti. Il segretario provinciale Giancarlo Mameli dà il via alle repliche: «Nonostante i tentativi in atto da mesi, volti a sensibilizzare il sindaco e la maggioranza consiliare sulla non procrastinabile necessità di correggere alcuni indirizzi amministrativi sia nel metodo che nel merito» non ci sono stati effetti. E poi c’è il riferimento chiaro a Giuliano Uras e ad altri ex compagni di viaggio: «Davanti all’ulteriore presa di posizione di una parte della maggioranza che vede un tentativo maldestro di mistificare la realtà politica e l’intento reale messo sul tavolo del confronto dalla nostra segreteria, non resta che prendere atto che la possibilità di dialogo su livelli di pubblico interesse non è materia consona ad alcune componenti che formano l’attuale maggioranza. Con altrettanta correttezza e lealtà, Sardegna al Centro 20Venti ringrazia le segreterie e i gruppi consiliari dell’Udc e del Psd’Az che hanno sostenuto con senso etico e morale le nostre istanze». La chiosa è conseguente: «Si decreta ufficialmente la rottura insanabile con l’attuale maggioranza».

L’effetto immediato è che in consiglio comunale, il sindaco Massimiliano Sanna ha due voti in meno e si ritrova nuovamente con numeri appena sufficienti ad andare avanti. Garantire il numero legale con quattordici consiglieri sarà un’impresa anche contando sul soccorso, finora puntuale, del consigliere di minoranza Sergio Locci. Non sarà infatti una crisi passeggera e le parole del consigliere di Sardegna 20Venti Paolo Angioi, condivise da Valeria Carta, non lasciano spazio a dubbi: «Chi contesta le nostre proposte sta difendendo l'indifendibile per le proprie posizioni personalistiche e con arte cerca di spostare l’attenzione dai macroscopici problemi esistenti. Proprio per via della nostra visione globale di sviluppo di città e di architetture urbane e sociali, non siamo d’accordo con le scelte che questa maggioranza sta portando avanti sulla ztl, sull’appalto dei parcheggi che dovrebbe andare a bando, su piazza Manno, sulla reggia giudicale e su tanto altro. Chi decide le maggioranze sono le elezioni con i voti e le preferenze e chi ci ha contrastato all’interno della maggioranza, non ha di certo brillato alle urne». Poi si fanno nomi e cognomi e salta fuori quello di Ivano Cuccu: «Un assessore tecnico neanche candidato alle scorse elezioni. Aspettiamo la sua discesa in campo alle prossime per metterci nettamente contro queste scellerate scelte».

Non poteva a questo punto mancare una stoccata a Massimiliano Sanna: «Il sindaco non va giustificato davanti al suo mancato coraggio di cambiare, ma non nel senso che a questa frase attribuisce il consigliere Giuliano Uras: a cambiare dovrebbe essere proprio la regia di quello che è stato prodotto in tre anni e mezzo di governo, che si contraddistinguono solo per la prosecuzione di vecchi lavori e per nessun nuovo progetto. Abbiamo due idee di città diverse».

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