La Nuova Sardegna

Oristano

La sentenza

Non ci fu omissione di atti d’ufficio, assolto un funzionario regionale

di Michela Cuccu
Non ci fu omissione di atti d’ufficio, assolto un funzionario regionale

Il caso giudiziario della mancata nascita del canale S’Aladerru a Bosa:

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Bosa Si chiude con un’assoluzione totale il calvario giudiziario di Carlo Corrias, il geometra cagliaritano che nel 2018 era stato investito dalla giunta regionale allora guidata dal presidente Francesco Pigliaru del delicato ruolo di commissario ad acta per sbloccare l’impasse sul canale di S’aladerru, a Bosa. La giudice monocratica del tribunale di Oristano, Francesca Falchi, ha pronunciato ieri una sentenza che non lascia spazio a dubbi: assoluzione perché il fatto non sussiste. Una decisione che ricalca la richiesta formulata dallo stesso pubblico ministero, Marcello Floris, il quale, al termine dell'istruttoria dibattimentale, ha riconosciuto l’insussistenza dell’ipotesi di reato di omissione di atti d’ufficio. L’inchiesta era scaturita dai cronici ritardi nella realizzazione dell'opera idraulica, infrastruttura vitale per la mitigazione del rischio idrogeologico nella cittadina fluviale.

Secondo la ricostruzione originaria della procura, Carlo Corrias avrebbe omesso di compiere gli atti necessari a portare a termine l'iter amministrativo. Tuttavia, la linea difensiva sostenuta dall’avvocato Roberto Nati, è riuscita a dimostrare come lo stallo non fosse frutto di una condotta inerte o di una volontà ostativa, bensì l’inevitabile conseguenza di un groviglio burocratico quasi insormontabile che Carlo Corrias si era trovato a dover affrontare. Durante le udienze, le testimonianze risultate fondamentali dei funzionari comunali e le analisi documentali prodotte dalla difesa hanno evidenziato le criticità operative incontrate dal commissario: in particolare, l’imponente mole di notifiche e la difficoltà nel reperire i numerosi proprietari dei terreni da espropriare avevano reso il percorso amministrativo un vero e proprio campo minato.

La posizione di Carlo Corrias rappresentava un filone parallelo a quello che ha coinvolto la giunta comunale dell’epoca. Mentre per gli ex amministratori bosani – l’ex sindaco Piero Casula assieme all'attuale e anche allora vice sindaco Federico Ledda, alle ex assessore Maria Giovanna Campus che aveva la delega al Bilancio, Paola Pintus che si occupava di Pubblica istruzione, Maura Marongiu titolare dei Servizi sociali, Carmen Mariani che guidava l’Ambiente – la battaglia legale prosegue dopo l'opposizione ai decreti penali di condanna, per il commissario regionale la parola fine arriva con la formula più ampia prevista dal codice di rito.

«È stata finalmente riconosciuta la correttezza dell'operato del mio assistito», ha commentato l'avvocato Nati a margine della lettura del dispositivo: «Corrias non è stato il responsabile del ritardo, ma un tecnico rimasto impantanato in una procedura che definire complessa sarebbe riduttivo». Con questa sentenza il professionista esce a testa alta dalla vicenda, lasciando però irrisolto il paradosso di un’opera che, tra inchieste e carte bollate, attende ancora di essere compiuta per la sicurezza dei cittadini.

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