Il ritorno dei Giganti a febbraio 2026, tutte le statue nel rinnovato museo di Cabras
I piani di Fondazione Mont ‘e Prama e del Comune per il nuovo anno
Cabras Completamento dei cantieri e delle opere pubbliche già avviate, reunion di tutti i Giganti nel Museo civico Marongiu e successiva esposizione con un nuovo percorso museale. Sarà un 2026 molto ricco e ambizioso sotto vari punti di vista quello del parco archeologico del Sinis. La Fondazione Mont’e Prama, congiuntamente con il Comune, ha presentato la programmazione di massima per il nuovo anno che sta per cominciare. L’annuncio più importante ha riguardato il rientro di tutte le statue di Mont’e Prama: «Abbiamo una data – ha detto il presidente della Fondazione, Anthony Muroni –, una scadenza imposta dal ministero della Cultura: entro il 28 febbraio le statue dovranno far ritorno a Cabras. La collocazione definitiva sarà nella Sala dei Giganti. Quest’ultima sarà pronta per quella data, ma l’allestimento dipenderà dai lavori di ristrutturazione della vecchia ala, da cui si accederà alla nuova. Per questo ci potrebbe essere un allestimento provvisorio nella nuova Sala del paesaggio».
Sui lavori mancanti alla nuova ala, il sindaco Andrea Abis ha precisato: «Non sono interventi lunghi e riguardano la sostituzione di parti di circuiti elettrici, un set di lampade e le telecamere obbligatorie di controllo-allarme». Imponente è poi il piano delle opere pubbliche: «I lavori in corso saranno completati nei primi mesi del nuovo anno – ha assicurato Muroni –. Mi riferisco al cantiere del parco museale, cui seguirà un terzo lotto che collegherà lo stesso museo all’area sportiva e un ulteriore lotto che congiungerà il parco con l’area dello stagno. Anche la nuova Sala del paesaggio sta per essere completata, mentre prevediamo di terminare i lavori a Tharros in anticipo, in modo che la nuova biglietteria e il bar ristorante sia aperto già in primavera».
Le opere da realizzare saranno numerose. «Partiranno i lavori del centro di ricerca di Solanas, e quelli degli uffici della Fondazione, che saranno realizzati a Scaiu, nei terreni concessi alla Fondazione per i prossimi trent’anni. Ci sarà un nuovo intervento a San Salvatore, con lavori alle pertinenze della chiesa, e nel Centro servizi di San Giovanni. Abbiamo poi circa 2 milioni di euro da programmare per Tharros, per cui ci stiamo confrontando con l’amministrazione comunale per decidere assieme come utilizzarli. Il sindaco pensa a una sorta di master plan per la borgata marina».
Ha aggiunto ancora Muroni: «Abbiamo i soldi e il progetto approvato per la ristrutturazione della vecchia ala del museo. La Fondazione finanzia invece l’intervento di sistemazione dell’area dei pescatori e la realizzazione dei pontili mobili con i battelli che faranno avanti e indietro dal Museo alla sponda dello stagno che da su Mont’e Prama». Quando saranno terminate le opere, si allestirà il nuovo percorso museale: «Partirà da una sala sul parco archeologico – ha spiegato il primo cittadino –, proseguirà con la sala su Cuccuru Is Arrius, quindi ci sarà la sala nuragica e da questa si accederà alla nuova e suggestiva Sala dei Giganti. Procederà con la sala Tharros, la sala Sa Osa e la sala dedicata all’ipogeo e alla storia più recente. Infine ci sarà una sala coreografica ad alto impatto di cui ancora non sveliamo il contenuto».
Intanto il 2025 si è chiuso per la Fondazione con numeri da record: 190mila i biglietti venduti, a fronte di un incasso di circa 900mila euro. «Il 2025 è stato un anno di grande impegno che porterà risultati nel 2026, con l’evento più rilevante che è quello dell’intero allestimento del patrimonio scultoreo di Mont’e Prama: la riunificazione dei Giganti ci permetterà di parlare di un patrimonio unificato e non più frammentato», ha sottolineato Andrea Abis.
