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Trasporti

Fenosu sogna: la scuola di volo come possibile svolta per l’aeroporto

di Michela Cuccu
Fenosu sogna: la scuola di volo come possibile svolta per l’aeroporto

La Sogeaor sposa l’idea di Ita Airways e sogna un futuro in grande

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Oristano L’aeroporto di Fenosu torna al centro del dibattito aeronautico nazionale. La Sogeaor, società di gestione dello scalo oristanese inoperativo da tempo, ha accolto con estremo favore l’annuncio di Ita Airways del 23 dicembre relativo alla creazione di una scuola di volo nazionale. Un progetto ambizioso che prevede il coinvolgimento delle Regioni italiane, chiamate a presentare le proprie manifestazioni di interesse entro il 23 gennaio. Il progetto di Ita Airways mira a formare piloti e tecnici specializzati secondo i più alti standard internazionali.

In questo scenario, l’amministratore unico di Sogeaor, Riccardo Faticoni , vede nello scalo oristanese l’asset perfetto: «Il progetto costituisce un’iniziativa strategica di elevata rilevanza per il sistema aeronautico italiano e per lo sviluppo occupazionale, con particolare attenzione alle giovani generazioni». Secondo l’amministratore, l’aeroporto possiede caratteristiche infrastrutturali e una posizione geografica tali da renderlo un’opportunità concreta: «L’insediamento di un polo formativo di eccellenza rappresenterebbe un volano per l’economia locale e regionale, con ricadute positive su occupazione, turismo e sviluppo tecnologico».

Sogeaor non intende muoversi da sola e lancia un appello corale. La società chiama a una mobilitazione unitaria le istituzioni regionali, l’Enac, gli enti locali e le associazioni d’impresa. L’obiettivo è presentare una candidatura congiunta che possa competere a livello nazionale, trasformando Fenosu in un centro di eccellenza per il Centro-Sud Italia. Sono tre i pilastri della proposta: competitività territoriale, valorizzazione di un’infrastruttura già dotata di piste idonee e creazione di sinergie tra mondo accademico e imprese.

Bisognerà però fare in fretta, dato che il termine per la presentazione delle candidature è fissato al 23 gennaio. Faticoni ha colto l’occasione anche per «Esprimere apprezzamento per il percorso di confronto avviato dalla Regione nell’ambito della redazione del Piano regionale dei trasporti» e rimarca: «Abbiamo presentato osservazioni tecniche affinché l’aeroporto sia correttamente considerato all’interno di esso, in un’ottica di dialogo istituzionale e pianificazione condivisa».

Quella di Fenosu è una vicenda complessa, segnata da una chiusura che dura dal 2011. Dopo anni di gestione pubblica e un debito che sfiorò i 6 milioni di euro, la società è passata in mani private nel 2017, con l’ingresso di Aeronike e successivamente di Fenix. Oggi, l’iter tecnico sembra vedere il traguardo. Il 16 dicembre l’Enac ha approvato il Regolamento di scalo, atto propedeutico all’apertura. «Siamo in attesa dell’ispezione finale e del decreto di apertura», ha spiegato Riccardo Faticoni. La sfida ora è politica: far sì che lo scalo, con la sua pista da 1.199 metri, non resti un monumento al fallimento, ma diventi un’infrastruttura strategica per la protezione civile, la logistica e per l’alta formazione aeronautica.

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