La Nuova Sardegna

Oristano
Leggi e tradizione

Sartiglia con caschi e giubbini protettivi: il caso finisce in Parlamento

di Enrico Carta e Caterina Cossu
Sartiglia con caschi e giubbini protettivi: il caso finisce in Parlamento

Si cerca una soluzione per non snaturare la giostra equestre: ecco le proposte

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Oristano Il caso Sartiglia finisce in Parlamento. È a Roma che si studia una via d’uscita che consenta di camminare entro i limiti della legge e allo stesso tempo di salvaguardare la tradizione che caschetti e giubbini di protezione rischiano di stravolgere. Per la giostra equestre si scomodano addirittura tre ministeri – Sport, Agricoltura e Salute – e, tra un voto per la manovra di bilancio e una discussione per altre questioni politiche, a Roma c’è spazio anche per studiare la soluzione restando entro i limiti imposti dal decreto Abodi con il quale si regolamentano tutte le manifestazioni a cavallo. A far da tramite è il deputato di Fratelli d’Italia, Francesco Mura, unico referente per il territorio in Parlamento, che, pur non nascondendo i problemi resta più che ottimista. Il primo passo è sgombrare il campo da ostacoli precostituiti: «Non esiste una volontà di compromettere la tradizione. La Sartiglia è un evento tra i più importanti d’Italia in questo ambito e la volontà dei ministeri di non stravolgerla è palese».

Bisogna però infilarsi nel tortuoso percorso della norma in vigore da qualche mese per cercare l’uscita che salvi capra e cavoli: «Sto interloquendo coi tre ministeri per evitare modifiche sostanziali. Parto proprio dal decreto laddove dice che l’autorità locale, nell’organizzare manifestazioni equestri di questo tipo, deve tenere conto del rispetto della tradizione. Di fatto il decreto Abodi nulla aggiunge alla legge Martini che l’ha preceduto in merito ai dispositivi di sicurezza, materia peraltro in cui la Sartiglia è molto avanti». Il precedente Già in occasione della scorsa Ardia di Sedilo – allora la responsabilità di indossare caschi e corpetti venne lasciata in capo ai singoli cavalieri con un’ordinanza firmata dal sindaco –, quando il problema si verificò per la prima volta e furono coinvolti i ministeri, era stato evidenziato che la questione si sarebbe potuto risolvere con una legislazione regionale specifica che tutelasse manifestazioni storiche. La domanda su questo aspetto è però se ci siano ancora i tempi perché sia in vigore prima della Sartiglia ormai prossima, sempre che la Regione recepisca a sua volta questo orientamento.

LE ALTERNATIVE

Un’altra strada percorribile, secondo Francesco Mura, sarebbe quella di modificare il decreto Abodi per evitare di equiparare la Sartiglia ad altre manifestazioni a cavallo che hanno però caratteristiche differenti e quindi richiedono regole specifiche a tutela della sicurezza di chi vi partecipa e vi assiste. Bisognerebbe far sì, insomma, che la giostra di Oristano non rientri tra quelle soggette ai vincoli del decreto. La terza ipotesi è quella di far riconoscere il percorso della giostra da un ente di promozione sportiva e potrebbe essere la via più breve e meno complicata per evitare di stravolgere la tradizione con caschi e corpetti protettivi a corredo del costume sardo, fatto che viene visto come un pugno nell’occhio dagli organizzatori e dai protagonisti della Sartiglia.

CASA NOSTRA

In attesa di notizie romane, intanto ci si muove anche a livello locale. Sul dibattito interviene il prefetto Salvatore Angieri: «Non c’è alcun interesse specifico della Prefettura a impedire lo svolgimento della Sartiglia. Va tuttavia considerato che la norma di protezione nazionale è valida per tutte le manifestazioni equestri, dunque va in qualche modo rispettata. Il nostro ruolo è quello di ricordarlo, a tutela dei cavalieri e della manifestazione. I controlli non riguarderanno, infatti, solo le misure protettive, che sono solo uno degli aspetti di cui ci occupiamo. Abbiamo sempre adottato e lo faremo anche quest’anno tutte le misure di prevenzione, come i controlli antidoping a campione sui cavalieri e i controlli sui cavalli». La riunione del Comitato Sartiglia della scorsa settimana ha messo in campo tutti gli attori che ruotano attorno alla manifestazione e sancito la volontà di addivenire a una soluzione. «Come nelle competizioni e nelle attività agonistiche del ciclismo, per esempio, sono previsti i caschetti a tutela dell’atleta, la stessa ratio è sottesa alla norma in questione. La responsabilità è in primo luogo di chi organizza e di chi poi svolge concretamente la manifestazione. Va detto che, anche se la norma non distingue le manifestazioni in base al livello di rischio ma è generalizzata, la Sartiglia non è una manifestazione con un alto livello di pericolosità. Confidiamo nella collaborazione di chi partecipa e di chi organizza, che siano d’esempio anche per i giovani della Sartigliedda che già utilizzano durante la loro manifestazione i dispositivi di sicurezza».

IL COMUNE

E nel bel mezzo della discussione si fa avanti anche il sindaco Massimiliano Sanna che assicura: «Ogni attore della macchina istituzionale si sta mobilitando affinché, nel rispetto della legge, il rito della Sartiglia sia rispettato e si trovi una soluzione che accontenti tutti. Le priorità sono la manifestazione e la sicurezza, la Sartiglia è un evento fondamentale per la Oristano e non solo per essa. Per noi cittadini è un aspetto identitario, ma tutto il mondo non vede l’ora di assistere al rinnovarsi di questa manifestazione. Nessuno l’ha mai messa in dubbio e sono certo che anche se i tempi necessitano di regole maggiormente precise si troverà la quadra, a tutela anche della sua storicità».

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