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AnsaIncontra con l'ad di Enav, Paolo Simioni

AnsaIncontra con l'ad di Enav, Paolo Simioni

'Settore recupera, puntiamo su sostenibilità'. Il video all'interno

28 novembre 2022
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"Abbiamo vissuto momenti di grande difficoltà. Nel 2020 abbiamo registrato in alcun mesi il 90% in meno dei volumi di traffico, e complessivamente nell'arco dell'anno un 60% in meno sul 2019. Nel 2021 abbiamo visto segnali di ripresa consolidati nel 2022: nei primi 9 mesi di quest'anno stiamo registrando circa un 90% del volume del 2019, e in Italia con maggior vigore rispetto al resto dell'Europa, dove il recupero è stato dell'86%. Per la chiusura dell'anno noi immaginiamo di arrivare al 92% sul 2019, sempre 4-5 punti in più rispetto agli altri paesi europei con cui ci confrontiamo". È ottimista sul futuro del settore l'amministratore delegato di Enav, Paolo Simioni, ospite di ANSA Incontra.

Un futuro che Enav ha cercato di delineare nel nuovo piano strategico, Future Sky 2031, "i cui pilastri fondamentali sono il miglioramento del modello tecnico operativo attraverso cui eroghiamo il servizio e l'innovazione tecnologica". Un esempio sono le remote tower, torri digitali per gestire un aeroporto in maniera più efficiente senza necessità di essere presenti nella torre di controllo. Il sistema funziona attraverso la visione 13 schermi Hd che recepiscono informazioni visive da telecamere, anch'esse in alta definizione, e riportano la situazione che il controllore vedrebbe dalla torre di controllo.

Nella stessa ottica rientra il lavoro sul fronte della sostenibilità, che porterà Enav a essere un'azienda carbon neutral per fine 2022, con una riduzione del 70% delle emissioni. "Il 30% - spiega l'ad - sarà coperto attraverso l'emissione di carbon credits: andremo a investire in nuova centrale idroelettrica in India e su una serie di impianti di riscaldamento in Mozambico. Questo ha reso possibile ottenere la Science based target initiative, certificazione che prevede la verifica scientifica che i nostri target risultino in coerenza con quanto stabilito dall'accordo di Parigi e dal Green New Deal. Siamo gli unici in Italia tra le aziende che lavorano in questo settore ad averla ottenuta". Il risultato sul lungo termine è ambizioso: "L'interoperabilità delle piattaforme, l'innovazione digitale e delle infrastrutture stimano al 2030 un risparmio di 3 milioni di tonnellate carburante pari 9 milioni d co2 in meno e una produzione valore di circa 15 miliardi di euro a livello europeo", conclude Simioni.

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