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SINdasubito, podcast e social per conoscere virus sinciziale

SINdasubito, podcast e social per conoscere virus sinciziale

Parla anche a genitori multilingue e vince il contest #PerchéSì

30 novembre 2022
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Un podcast multilingue sul Virus Respiratorio Sinciziale, per diffondere tra i neogenitori informazioni affidabili e iniziative interattive da rilanciare anche sui social. Punta su questo e si rivolge anche alle famiglie di origini non italiane il progetto "SINdasubito", vincitore della quarta edizione di #PerchèSì, l'hackathon promosso da Sanofi che ha coinvolto pediatri, igienisti, comunicatori e neogenitori. Da un'indagine svolta su un campione di 1.800 genitori da DoxaPharma in collaborazione con FattoreMamma, è infatti emerso che ben 1 genitore su 2 (45%) non conosce il virus respiratorio sinciziale che, infetta almeno una volta quasi tutti i bambini entro i 2 anni di età. "Subdolo e insidioso", spiega Massimo Resti, direttore della Pediatria dell'ospedale Meyer di Firenze, "costituisce la principale causa di bronchiolite e polmonite nel primo anno di vita, si manifesta inizialmente come un raffreddore ma può evolvere rapidamente, richiedendo in molti casi il ricovero e anche cure in terapia intensiva". Di qui l'idea renderlo protagonista di #PerchèSì, il contest nato per sviluppare campagne di comunicazione capaci di avvicinare le famiglie alla prevenzione, supportato dalla Società Italiana di Igiene (Siti), dalla Società Italiana di Neonatologia (Sin) e dalla Società Italiana di Pediatria (Sip). A prendere parte quest'anno sono stati 45 team multidisciplinari, composti da comunicatori, designer, medici e genitori. Le campagne di comunicazione si sono contraddistinte per l'uso di media diversi e il progetto vincitore potrà esser sviluppato grazie a un master in storytelling scientifico alla Scuola Holden di Torino. "Con #PerchéSì - spiega Mario Merlo, general manager Divisione Vaccini Sanofi Italia - confermiamo l'impegno per una comunicazione scientifica chiara e efficace. Quest'anno oltre 300 professionisti che hanno messo a disposizione le competenze per diffondere maggiore informazione su un virus ancora poco conosciuto. Speriamo che le campagne create possano aiutare mamme e papà nel riconoscere i sintomi e saper affrontare questa infezione".

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