2 luglio: "Paradisi fiscali, bandiere da bruciare"
03 luglio 2010
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FOTO La lapide per la morte della chimica
GUARDA Il video con gli Istentales
Ore 8. Oggi è una giornata particolare, abbiamo deciso da giorni di fare un blitz in Costa Smeralda e Porto Cervo in gran segreto spedendoci gli sms.
Ore 9.30. Ci siamo, carichiamo tutto, bandiere che dovremmo bruciare, quelle delle isole Cayman paradiso fiscale e quelle dell’Eni e il nostro fantoccio a misura d’uomo, in più i megafoni e le croci con i nomi dei ministri che avremmo voluto evitare in primis «Scajola cerca casa».
Ore 12.30. Arriviamo in piazzetta, siamo in diciotto e siamo carichi, ci sono tutti alla grande ad aspettarci, polizia e carabinieri al completo. Il nostro ministro degli esteri improvvisa un comizio volante, si raduna molta gente, molti turisti ci guardano esterrefatti, la gente informata della nostra vertenza ci segue con attenzione, cerchiamo di bruciare il manichino con dell’alcol.
Ore 13.10. Appendiamo il fantoccio che rappresenta il mostro Eni all’albero della Piazzetta con sotto le croci conficcate. Pensiamo di aver fatto centro, almeno mediaticamente, l’impatto e il contrasto è stato notevole. Bruciamo anche con cautela la bandiera delle isole Cayman, isole del paradiso fiscale e dell’opulenza.
Ore 17.00. Siamo stati ricevuti con molta signorilità dal presidente del Consorzio Costa Smeralda Salvo Manca, ex sindacalista Cisl e dall’elegantissimo in gessato blu, Area Manager Starwood in Costa Smeralda, l’ozierese puro Franco Mulas, finalmente manager sardi e capaci alla guida di consorzi importanti.
Ore 19.30. Aspettiamo il collegamento con La7 nella trasmissione del nostro amico Luca Telese, ci sarà nello studio anche Cofferati.
FOTO La lapide per la morte della chimica
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Ore 8. Oggi è una giornata particolare, abbiamo deciso da giorni di fare un blitz in Costa Smeralda e Porto Cervo in gran segreto spedendoci gli sms.
Ore 9.30. Ci siamo, carichiamo tutto, bandiere che dovremmo bruciare, quelle delle isole Cayman paradiso fiscale e quelle dell’Eni e il nostro fantoccio a misura d’uomo, in più i megafoni e le croci con i nomi dei ministri che avremmo voluto evitare in primis «Scajola cerca casa».
Ore 12.30. Arriviamo in piazzetta, siamo in diciotto e siamo carichi, ci sono tutti alla grande ad aspettarci, polizia e carabinieri al completo. Il nostro ministro degli esteri improvvisa un comizio volante, si raduna molta gente, molti turisti ci guardano esterrefatti, la gente informata della nostra vertenza ci segue con attenzione, cerchiamo di bruciare il manichino con dell’alcol.
Ore 13.10. Appendiamo il fantoccio che rappresenta il mostro Eni all’albero della Piazzetta con sotto le croci conficcate. Pensiamo di aver fatto centro, almeno mediaticamente, l’impatto e il contrasto è stato notevole. Bruciamo anche con cautela la bandiera delle isole Cayman, isole del paradiso fiscale e dell’opulenza.
Ore 17.00. Siamo stati ricevuti con molta signorilità dal presidente del Consorzio Costa Smeralda Salvo Manca, ex sindacalista Cisl e dall’elegantissimo in gessato blu, Area Manager Starwood in Costa Smeralda, l’ozierese puro Franco Mulas, finalmente manager sardi e capaci alla guida di consorzi importanti.
Ore 19.30. Aspettiamo il collegamento con La7 nella trasmissione del nostro amico Luca Telese, ci sarà nello studio anche Cofferati.
