La Nuova Sardegna

Olbia, gare d'auto nella sopraelevata, i carabinieri fermano due giovani

Giampiero Cocco
Olbia, gare d'auto nella sopraelevata, i carabinieri fermano due giovani

Gare di velocità e testacoda costano care a due giovanissimi «piloti» sorpresi da una pattuglia di carabinieri mentre correvano sulla sopraelevata per la Costa Smeralda. L’inseguimento in velocità tra dossi e curve pericolose è durato sino a mezzanotte. Sequestrate macchine e patenti, ma gli avvocati difensori ricorrono al tribunale del riesame

16 ottobre 2010
3 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Hanno sgommato per mezza città, affrontando dossi, curvoni e il cavalcavia sul lungomare in un testa a testa che si è concluso, poco dopo la mezzanotte del 7 ottobre, con un testacoda sullo sterrato davanti al museo. Non erano piloti da rally, ma giovani "bene" alla ricerca di forti emozioni, di adrenalina che soltanto il rombo dei pistoni tirati alle stelle sanno dare. Auto e patenti ritirate per corsa clandestina, comma 9ter del nuovo codice della strada.

Una contestazione, quella mossa ai due giovani da una pattuglia di carabinieri che aveva seguito la gimcana sino al polveroso traguardo, che ora gli avvocati difensori stanno cercando di contrastare con un ricorso al tribunale della libertà contro il sequestro delle auto - una Alfa Romeo 147 e una Ford Fiesta - e il ritiro immediato delle patenti.

A finire nei guai per la passione di spingere a tavoletta le loro auto sono stati due ragazzi di Olbia - D. S. 24 anni, e S.T., di 25 - i quali sono incappati nella rigidissima norma del codice della strada, che vieta appunto le corse clandestine di auto e punisce severamente (si tratta di un reato perseguibile penalmente) quanti si cimentano nelle gare ruota a ruota, infliggendo loro multe salatissime, nell'ordine di migliaia di euro.

«Riteniamo che i nostri clienti non abbiamo violato il codice della strada, così come contestato dai militari - dicono gli avvocati Claudio Mastandrea e Antonio Secci - anche perchè le corse clandestine, così ipotizzato, presuppongono il "taroccamento" della auto e che queste si svolgano, a velocità pericolose, in tratti di strade urbane o extraurbane aperte al traffico. Nulla di tutto questo, stando alla nostra memoria difensiva, sarebbe accaduto. I due ragazzi hanno sicuramente esagerato con le sgommate, ma da quì a contestare le corse clandestine, cone da nuovo codice, ne passa. Attendiamo l'esito del tribunale del riesame».

L'episodio, il primo registrato nell'isola da quando, nell'agosto scorso, è stato introdotto il nuovo e più restrittivo codice della strada si sarebbe verificato in città la notte del sette ottobre, alla vigilia del rally Costa Smeralda. Una manifestazione motoristica, questa, che "gasa" moltissimi emuli dei vari campioni del volante. I quali imitano, con auto di serie, derapate e sorpassi al limite dell'incoscenza.

I due improvvisati driver (uno dei quali aveva preso in prestito l'auto del padre) si sono incontrati in via Manzoni e da quello start immaginario hanno dato vita (ignorando d'essere seguiti da una pattuglia di militari) alla lunga corsa tra le vie cittadine. «Sgommando e affrontando curve a velocità sostenuta» - recita il rapporto dei carabinieri -, sono arrivati sulla stradina sterata che porta davanti al museo del mare.

Quì i due emuli di Marku Alen hanno tirato il freno a mano, facendo un testa-coda e sollevando un immenso polverone. Quando la "nebbia" si è diradata si sono trovcati davanti le palette dei militari. I quali hanno fatto scendere dai "bolidi" i due giovani piloti, contestando loro la violazione dell'articolo 9/ter del codice della strada (la corsa clandestina) e mettendo sotto sequestro auto e patenti.

Il blocco delle autovetture e il ritiro della patenti sarà all'esame dei giudici del tribunale della libertà nei prossimi giorni, mentre il gip del tribunale di Tempio ha già convalidato l'operato dei militari.
In Primo Piano
Santissima Annunziata

Sennori, cade dallo scooter all’ingresso del paese: grave una sedicenne di Sorso

Video

Impotenza maschile e suv, ne discutono le donne: la risposta di Geppi Cucciari ai talk show dove soli uomini parlano di aborto

Le nostre iniziative