La Nuova Sardegna

Toscani e Mara Carfagna, la guerra del calendario

Oliviero Toscani durante la presentazione del suo calendario
Oliviero Toscani durante la presentazione del suo calendario

La ministra per le Pari opportunità contro l'ultima creazione del pubblicitario

14 gennaio 2011
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 ROMA. Il calendario di Oliviero Toscani, con 12 scatti di pube femminile, non potrà essere ulteriormente pubblicizzato. E' questo il pronunciamento dell'Istituto di autodisciplina pubblicitaria (Iap). L'Iap si è espresso ieri su istanza presentata dalla commissione Pari opportuinità del Comune di Firenze e dal ministero per le Pari opportunità, di cui è titolare Mara Carfagna. Il calendario era stato commissionato a scopo pubblicitario dal «Consorzio vera pelle italiana conciata al vegetale» di Ponte a Egola e distribuito con il numero di gennaio di «Rolling Stone». Secondo l'Iap il calendario è «offensivo della dignità della persona, in quanto il corpo femminile viene equiparato alla pelle conciata, ovvero sia ad una merce ad un animale ucciso, sezionato e trasformato in prodotto di lavorazione».  Toscani ha risposto per le rime, puntando il fuoco direttamente sulla ministra Carfagna: «Il calendario fatto a suo tempo dalla Carfagna era volgare, non il mio. Avrei dovuto farglielo io, quel calendario, e allora sarebbe diventata più bella, sarebbe diventata primo ministro e non solo ministro delle Pari opportunità». Toscani ha aggiunto di aver sempre provato fastidio per un certo uso del corpo femminile: «Nella moda ad esempio, i corpi li fanno diventare così magri perché i vestiti vadano bene».  Il calendario è stato presentato ieri a Firenze per Pitti Uomo nel corso di una conferenza stampa alla Stazione Leopolda, alla quale ha partecipato anche Vittorio Sgarbi. «Il calendario di Toscani - ha detto il critico d'arte - è all'antica; direi che il soggetto che ha scelto è classico. Non capisco perché Carfagna si sia scandalizzata». Contestato dalle femministe presenti in sala, Sgarbi si è infuriato quando una ragazza ha definito il suo discorso «di basso livello». Ha madato a «c...are» la giovane militante e ha improvvisato uno spogliarello, bloccato dai presenti. Le luci si sono spente su un grande pube con pelo biondo rossiccio in formato gigante. Le femministe, silenziose e indignate, hanno lasciato la sala.
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