La Nuova Sardegna

Quartu. I funerali dell’imprenditore che martedì scorso ha ferito l’ex moglie e ucciso il suo nuovo fidanzato, l’ex suocera e s’è ammazzato

«Addio Patrizio, noi non possiamo giudicare»

I funerali di Patrizio Lai ieri nella chiesa di Sant’Elena a Quartu Sotto: Patrizio Lai
I funerali di Patrizio Lai ieri nella chiesa di Sant’Elena a Quartu Sotto: Patrizio Lai

L'attenta omelia di don Alfredo Fadda nella chiesa di Sant'Elena davanti a parenti e amici

16 gennaio 2011
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 QUARTU. Non era il momento della parola e neanche quello del giudizio, un'omelia asciutta ha pronunciato don Alfredo Fadda ai funerali di Patrizio Lai, suicida dopo aver ferito la ex moglie e ammazzato la madre e il nuovo fidanzato di lei.  Parole sorvegliate, quelle di don Fadda, perché l'odio scorre ancora: Patrizio Lai ha fatto cose estreme e irrimediabili, un mare di persone continua a prendere posizione su internet da una parte e dall'altra contro tutti i protagonisti di una tragedia eterna che la modernità e l'evoluzione dei costumi non sono riusciti a sfumare di intensità. «Si è ucciso - diceva una donna intervenuta al funerale - cosa poteva fare più di questo?». «No, non è stato un eroe - diceva un altro in un capannello - eroe sarebbe stato se adesso fossero ancora tutti vivi». «L'omelia è stata giusta - una signora all'amica - non c'era altro da dire». «E' questo il momento del silenzio - aveva esordito don Fadda davanti ai familiari di Patrizio Lai, sfiniti e composti -, ma parole devono essere pronunciate e queste non devono essere in alcun caso un giudizio. Quello spetta soltanto al Signore, lui solo vede il cuore degli uomini. Noi non dobbiamo giudicare... A noi è concesso di esprimere solidarietà ai familiari e agli amici che soffrono di un dolore profondo... Noi preghiamo per Patrizio, ho scelto il brano del Vangelo dove il buon ladrone nella croce accanto al Cristo innocente gli diceva 'Io sono colpevole, tu non hai fatto nulla, tu mi potrai salvare...' Ecco, a noi resta la speranza della salvezza, perché nell'ultimo attimo di vita Dio tende la mano a tutti i suoi figli. C'è bisogno di Dio in questo mondo, in quel che è successo e che succede troppo spesso c'è la dimostrazione che da Dio ci si è allontanati, dobbiamo tutti tornare a Lui. Soprattutto in questo momento». Dopo la benedizione della salma, don Fadda ha parlato in nome dei familiari: che ringraziavano tutti, ma dispensavano i presenti dal porgere le condoglianze. La messa è finita, i parenti si sono rivolti verso l'uscita, fuori dalla chiesa un saluto è arrivato alla bara che sulle spalle degli addetti delle pompe funebri ha attraversato la piccola folla. Solo allora s'è udito un grido. «Non è giusto», ha detto una volta e ancora un'altra una voce rotta dal pianto. L'ex moglie. La donna che la storia ormai fin troppo nota spiega esser stata lasciata da Patrizio Lai quando questi s'innamorò di Valentina Sainas. Poi si è formato il corteo di auto, tutti dietro al carro funebre, il dolore continua. Don Fadda non ha altre parole da aggiungere all'omelia. «Non farei altro che ripetermi. Nessuno può giudicare, l'ho detto, bisogna riavvicinarsi al Signore è soltanto in lui che si può ritrovare una strada». Don Fadda è pastore di anime che ben conosce evidentemente il secolo terreno. Su Facebook impazza la guerra di parole contro e contro. La rete ospita congetture, ricostruzioni psicologiche, interpretazioni delle frasi che Lai lasciava andare sul web. I familiari si sono chiusi nel silenzio, dopo aver espresso tutto lo sgomento di una vicenda che nessuno pensava avrebbe avuto un epilogo del genere, certo non la madre di lei Liliana Sainas o il fidanzato Manuel Angioni. Ieri per Patrizio Lai forse è stato il primo giorno di pace: con le parole prudenti di don Fadda la sua storia è salita fra quelle impescrutabili dell'animo umano, da adesso chiunque parlerà probabilmente dovrà dimostrare a quale titolo lo fa. (a.s.)
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