La Nuova Sardegna

Nuovo cognome per Vanessa

Maria Giovanna Fossati
Vanessa Mele (Fossati)
Vanessa Mele (Fossati)

La ragazza si chiamerà come la mamma ammazzata nel '98

05 marzo 2011
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 MAMOIADA. Tra qualche mese Vanessa Cardia non avrà più quel cognome. Si chiamerà Mele, come la mamma Anna Maria che nel 1998 è stata ammazzata dal padre Pier Paolo Cardia; e come il padre Agostino, lo zio che l'ha adottata con la moglie Lina.  Sono loro insieme ai due figli, più piccoli di Vanessa, che hanno dato il calore della famiglia e la speranza, alla bambina segnata dalla sofferenza atroce della tragedia, alla quale ha assistito, sia pure da un'altra stanza: mentre il padre colpiva la madre con un'arma da fuoco, nella camera da letto dell'appartamento di piazza Veneto a Nuoro, Vanessa guardava la televisione in soggiorno. L'iter del cambio di cognome, Vanessa l'ha iniziato non appena è diventata maggiorenne, il 22 settembre 2010 e ora, dopo l'approvazione della pratica da parte del ministero dell'Interno, il procedimento è in via di perfezionamento: il sottosegretario di Stato Michelino Davico ha autorizzato la pubblicazione del cambio avvenuto nell'albo pretorio del comune di Mamoiada, in cui secondo le norme vigenti, vi dovrà stare per un mese.  Quel cognome Vanessa non lo voleva, una ribellione che si è acuita nel 2007, quando il padre, una volta uscito dal carcere - dopo aver scontato solo 9 dei 14 anni di pena che gli sono stati inferti per l'omicidio -, aveva fatto la domanda di reversibilità della pensione della mamma che lei percepiva come minore, «rubandole» l'80% di quell'assegno che l'aveva aiutata a crescere. Vanessa però non si fatta schiacciare. È andata alla trasmissione Mi Manda Rai 3 dove ha gridato tutta la sua rabbia. Il suo caso indignò l'Italia. Grazie a lei si mosse perfino il parlamento che ha approvato nei mesi scorsi una nuova legge che esclude dal diritto di percepire le pensioni a tutti i familiari che si macchino di gravi delitti nei confronti dei loro cari. Una battaglia che passerà presto anche il vaglio del Senato. Solo allora Vanessa potrà brindare e come lei tanti altri casi di ragazzi privati dai padri uxoricida di un diritto, che solo a loro dovrebbe spettare a pieno titolo. Dopo un mese dalla pubblicazione nel Municipio di Mamoiada, la pratica di Vanessa dovrà tornare a Roma al ministero. Qui sarà l'Agenzia delle entrate a procedere alla variazione dei suoi documenti personali: dalla carta d'identità, al codice fiscale alla tessere sanitaria. Con i nuovi documenti Vanessa si sentirà sollevata, libera dal peso di portare un cognome che non le appartiene più e con il quale vuole chiudere per sempre. Ora aspetta il perfezionamento dell'iter della legge. Così anche la pensione della madre Anna Maria Mele tornerà a lei.
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