La Nuova Sardegna

Insegna sa limba ai nipponici

Il professor Sugeta: «Sono sano e salvo»

Maria Giovanna Fossati
Il professore Shigeaki Sugeta
Il professore Shigeaki Sugeta

15 marzo 2011
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 NUORO. Gli amici sardi lo cercavano da giorni senza successo. Il professor Shigeaki Sugeta, il giapponese che ha scritto il "Vocabolariu sardu de 1500 paragulas" (italiano, sardo, giapponese) e promosso in tutto il mondo la lingua sarda, lo immaginava. Per questo ieri mattina, dalla sua Yokohama, 30 km a sud di Tokyo, il professore ha approfittato di un momento favorevole dei collegamenti telematici e ha chiamato per tranquillizzare decine di amici. «Sto bene - ha detto al telefono all'antropologa Dolores Turchi -. Sono a casa con mia moglie e mia figlia. In questa zona non abbiamo avuto particolari danni anche se la terra continua a tremare. Né abbiamo avuto ondate pericolose dal maremoto. Purtroppo siamo al buio. Abbiamo provviste ma non il pane, per via dei panifici che non lavorano». Il professor Shigeaki Sugeta, 77 anni, docente in pensione di filologia romanza all'Università di Tokio, professore emerito e consulente dell'Institute for italian studies Waseda University, è tranquillo come sempre. La Sardegna la frequenta da oltre 40 anni e conosce il sardo meglio di molti nativi dell'isola. All'antropologa di Oliena, Sugeta ha promesso di tornare nell'isola a maggio: «Siate sereni, io sto bene e ci vedremo presto». In Sardegna il professore presenterà il suo nuovo libro appena consegnato a un editore giapponese. Il tema dell'opera è, ancora una volta, la linguistica sarda: Sugeta la presenterà insieme al suo amico ed ex ministro Tullio De Mauro (anche a lui Sugeta ha fatto una telefonata per tranquillizzarlo).  Il professore era stato nell'isola a settembre, a Nuoroo aveva fatto lezione agli alunni dell'istituto Ciusa. «Voglio salvare la vostra lingua e unificarla: il logudorese con il campidanese e via a seguire. Il sardo è una lingua indipendente e come tale va trattata».
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