Sassari, tutti pazzi per Caparezza
Pasquale Porcu
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Caparezza sul palco del Pala SerradimigniGrande show con il rapper pugliese in un PalaSerradimigni stracolmo
19 maggio 2011
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SASSARI. Diavolo di un Caparezza! Balla e fa ballare, canta e fa cantare. Più che un concerto, quello di ieri notte al Palaserradimigni era uno spettacolo in piena regola. E non si sa se il pubblico si sia divertito di più con le canzoni o col teatrino animato dall'uomo di Molfetta (no, non Riccardo Muti: lui Michele Salvemini).
Certo non ci ci poteva essere conclusione migliore per la tredizione edizione del festival Abbabula, la manifestazione di musica e parole d'autore organizzato da Le Ragazze Terribili con il patrocinio ufficiale del Club Tenco.
Caparezza a Sassari ha presentato il suo nuovo lavoro dal titolo «Il sogno eretico», pubblicato nel marzo scorso, subito un successo travolgente. La partenza è con «Chi se ne frega della musica». Nel parterre e nelle gradinate ballano tutti, sollevano le mani verso il cielo, battono ritmicamente i piedi. Ogni brano ha una sua coreografia: nel mega schermo digitale appaiono fiamme infernali e magma rovente. In scena Michele e il suo gruppo indossano cappucci e lunghe tuniche, come frati del Medioevo. D'altra parte questo è l'«Eretico tour», e lui, Caparezza, si diverte a sfottere la politica e a ironizzare sul papa e sui dogmi della Chiesa. «Ma chi ha detto che il papa non sbaglia?- dice l'artista- Sbaglia, eccome. Guardate la pronuncia...».
E poi «Della giustizia divina mi importa poco- urla dal palco- vorrei, invece, la giustizia terrena». E tutti giù a urlare e applaudire.
La performance sassarese è stata per Caparezza l'occasione per proporre, insieme al meglio del suo repertorio, tutte le quattordici tracce dell'ultimo lavoro dove con ironia e teatrale provocazione miscela hip hop e reggae, canzone d'autore e hard rock.
Ecco «Il dito medio di Galileo» e in scena appare un ditone: «anche qui stiamo facendo una raccolta di fondi per erigere un monumento a Galileo», dice l'artista dal palco.
E poi «Abiuira di me» e «Sono il tuo segno eretico» e così via per una ventina di brani spalmati di cento minuti di spettacolo puro. Musica e watt, luci e risate.
Uno spettacolo che unisce il gusto per l'invettiva e la denuncia sociale. Entusiasmo alle stelle da parte dei fans e apprezzamento anche per i musicisti-attori che hanno accompagnato Caparezza sul palco: Rino Corrieri (batteria), Diego Perrone (voce), Gaetano Camporeale (tastiere), Alfredo Ferrero (chitarre), Giovanni Astorino (basso).
Certo non ci ci poteva essere conclusione migliore per la tredizione edizione del festival Abbabula, la manifestazione di musica e parole d'autore organizzato da Le Ragazze Terribili con il patrocinio ufficiale del Club Tenco.
Caparezza a Sassari ha presentato il suo nuovo lavoro dal titolo «Il sogno eretico», pubblicato nel marzo scorso, subito un successo travolgente. La partenza è con «Chi se ne frega della musica». Nel parterre e nelle gradinate ballano tutti, sollevano le mani verso il cielo, battono ritmicamente i piedi. Ogni brano ha una sua coreografia: nel mega schermo digitale appaiono fiamme infernali e magma rovente. In scena Michele e il suo gruppo indossano cappucci e lunghe tuniche, come frati del Medioevo. D'altra parte questo è l'«Eretico tour», e lui, Caparezza, si diverte a sfottere la politica e a ironizzare sul papa e sui dogmi della Chiesa. «Ma chi ha detto che il papa non sbaglia?- dice l'artista- Sbaglia, eccome. Guardate la pronuncia...».
E poi «Della giustizia divina mi importa poco- urla dal palco- vorrei, invece, la giustizia terrena». E tutti giù a urlare e applaudire.
La performance sassarese è stata per Caparezza l'occasione per proporre, insieme al meglio del suo repertorio, tutte le quattordici tracce dell'ultimo lavoro dove con ironia e teatrale provocazione miscela hip hop e reggae, canzone d'autore e hard rock.
Ecco «Il dito medio di Galileo» e in scena appare un ditone: «anche qui stiamo facendo una raccolta di fondi per erigere un monumento a Galileo», dice l'artista dal palco.
E poi «Abiuira di me» e «Sono il tuo segno eretico» e così via per una ventina di brani spalmati di cento minuti di spettacolo puro. Musica e watt, luci e risate.
Uno spettacolo che unisce il gusto per l'invettiva e la denuncia sociale. Entusiasmo alle stelle da parte dei fans e apprezzamento anche per i musicisti-attori che hanno accompagnato Caparezza sul palco: Rino Corrieri (batteria), Diego Perrone (voce), Gaetano Camporeale (tastiere), Alfredo Ferrero (chitarre), Giovanni Astorino (basso).