Capo Caccia, strada sempre più pericolosa
Sergio Ortu
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Auto in sosta vicino a Capo Caccia Parcheggio selvaggio e visite impossibili alle Grotte di Nettuno
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ALGHERO. E' sempre più caos sul tratto terminale della strada provinciale 55 che conduce al piazzale di Capo Caccia dove è ubicato l'accesso alla scalinate delle Grotte di Nettuno. Decine di veicoli continuano inevitabilmente a sostare ai bordi dell'angusta arteria stradale per via del blocco della sosta nel piazzale antistante l'accesso alla scale del Cabirol. Il divieto di sosta è stato necessario per favorire la manovra agli autobus di linea e turistici e per via della realizzazione di una struttura in legno che diventerà l'ufficio informazioni e biglietteria per l'accesso alla Grotta Verde. Il traffico dunque è diventato problematico soprattutto dal punto di vista della sicurezza e dell'impatto veicolare che si concentra sulla strada. Sarebbe dunque opportuno iniziare a prevedere soluzioni alternative. Una di queste potrebbe essere quella di rendere pedonali gli ultimi cento metri di strada e obbligare le auto a parcheggiare nella piazzole di snodo o ancora prima nei pressi del belvedere della Foradada. Trattandosi infatti, di uno dei luoghi naturali più gettonati, ma allo stesso vulnerabili sotto il profilo della conservazione e della sicurezza, non è più sostenibile un carico di circolazione che nelle ore di punta arriva a diverse decine di auto parcheggiate in modo improvvisato. Saranno importanti le disposizioni contenute nel Piano del Parco, strumento di gestione dell'area protetta, che prevede anche l'analisi e l'elaborazione di disposizioni che codificheranno l'accesso ai siti naturali protetti. Una delle soluzioni potrebbe essere la realizzazione di un'area parcheggio, magari in una zona retrostante, e l'arrivo a Capo Caccia con un bus navetta o trenino elettrico. Un po' come succede nelle località che meritano attenzione sotto il profilo della fruizione sostenibile. L'attuale situazione sta determinando anche la perdita di visite: non sono pochi i turisti che per via delle difficoltà di parcheggio decidono di non visitare le grotte.