La Nuova Sardegna

Aglientu al top per il Bil, il Benessere interno lordo

Chiaramaria Pinna
Aglientu al top per il Bil, il Benessere interno lordo

Felici, soddisfatti, relativamente poveri... ma belli. Gli abitanti di Aglientu sono al top della graduatoria italiana del Benessere interno lordo, un nuovo indicatore basato sulla gioia di vivere e non sui soldi

17 agosto 2011
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AGLIENTU. Poveri ma belli e soprattutto felici. Da un'inchiesta dell'Istat e dell'Unpli, unione nazionale Pro Loco d'Italia, salta fuori che da queste parti, dove il reddito pro capite medio garantisce a stento la sussistenza (9mila 600 euro l'anno) e i morti sono il doppio dei nati, non è certo la pecunia a fare la felicità. Inoltre le 1200 anime del secondo Comune più piccolo della provincia di Olbia sono anche tra i più vecchietti, e i vedovi sono 103.

Eppure Aglientu - casette col tetto aguzzo, strade linde da Rio Bo, un recente campanile mastodontico e un municipio concepito per un esercito di impiegati - non conosce la depressione, il malumore non appartiene a questo piccolo mondo chiuso tra mare e granito (altitudine 400 metri), che gli abitanti chiamano pagliosamente montagna. Qui le feste si susseguono, le sagre si rincorrono, ogni occasione per scendere in piazza, mai per manifestazioni politiche sia chiaro!, ma per far baldoria è buona. Se il Pil, il prodotto interno lordo è zero, il Bil, il benessere interno lordo è alle stelle. «Per noi l'importante è vivere bene. Anzi il mio motto è: pensa sempre positivo».

Il filosofo che ha anche inciso questa raccomandazione sul suo cellulare è Quinto Zizi, artigiano evoluto in quanto esperto in installazioni di paraboliche, al quale va la gratitudine di tutti gli abitanti degli stazzi che fino a qualche anno fa non avevano mai visto la tv. Quinto Zizi è il presidente globetrotter della Pro loco al suo secondo mandato e consigliere nazionale dell'Ente che accoglie gli ospiti con una stretta di mano calorosa, un largo sorriso e un avvolgente welcome. E che ripete volentieri il battesimo dell'acqua che fa gustare direttamente dalla fonte perché, naturalmente, così come l'aria, il mare, il sole, il vento che Eolo da questa parti non lesina, è mundiali.

Ora che i riflettori dell'Istat si sono accesi sul suo paese non sta nella pelle. E bisogna riconoscergli che in gran parte il merito va al suo attivismo. Aglientu infatti è stato inserito insieme ad altri 20 centri nel progetto Bilanciamo il futuro, l'inchiesta nazionale che ha coinvolto amministratori e cittadini chiamati a riflettere su «un nuovo modo di intendere la ricchezza non più concentrato solo sulla produzione e il lavoro ma che tenga conto dei temi come l'inclusione sociale, l'integrazione, la tolleranza, l'ambiente», come ha spiegato Enrico Giovannini, presidente dell'istituto di statistica che ha realizzato il questionario per le Pro Loco e presentato i risultati, dopo aver preso l'idea in prestito da un vecchio progetto del presidente Sarkozy.

Il risultato? Il primo, che salta agli occhi, è che il 66,39% degli intervistati ha dichiarato la felicità è la cosa più importante per il benessere sociale e lo sviluppo della comunità, il 55,84% è soddisfatto della sua qualità della vita, il 57,87 ritiene sufficiente l'offerta formativa del territorio, dalla scuola all'Univesità, il 50,09 è contento delle relazioni sociali e familiari e del proprio lavoro. Se qualcuno resta basito, può consultare i 500 filmati delle interviste finite su YouTube, perché questo cosmo che somiglia al paese delle meraviglie di Alice piuttosto che alla quotidianità, ed è dolce quanto una delle casciatine di Pietrina Chessa, la pasticcera di Aglientu, esiste davvero. E il satellite gallurese lo rappresenta con orgoglio.

«Siamo stati inseriti nella Top 21 per i nostri parametri. Primo tra tutti la nostra ospitalità, non a caso la Festa del turista, che si è svolta sabato 13 agosto, è arrivata alla 39ª edizione; e poi perchè conserviamo le tradizioni da tramandare - spiega Zizi che non resiste ad aggiungere con ironia - ...perchè la nostra zuppa cuada è la migliori chi ci sia». Già, perchè anche la zuppa qui è mundiali. Così a settembre il piatto più povero che esista sarà il re di un grande evento gastronomico che coinvolgerà i 26 Comuni della Gallura e tutti i centri annessi: Quinto Zizi ha inventato «Alla ricerca della zuppa cuada», caccia al tesoro per i palati. Lui, del resto con la vera zuppa, la nostra ha conquistato la Clerici alla Prova del cuco, non solo, l'ha fatta ingoiare a tutta la troupe di Caccia e Pesca, la trasmissione Sky che invitata dalla Pro Loco ha filmato le gesta delle compagnie galluresi, pardon aglientesi, e persino alla algida Tessia Gelisio di Geo&Geo. L'infaticabile Zizi è riuscito a trascinare nel progetto anche il presidente dei cuochi della Gallura, Cleto Veciani.

«Tutti i paesi saranno invitati a proporre la propria variante, con il sugo, con le spezie, con la mentuccia, con la carne, così promuoviamo il territorio e i nostri prodotti», spiega il suo vice Franco Indiati, romano trapiantato ad Aglientu, sostenitore anche lui della politica del bon manger. Va da sè che al prossimo festival internazionale delle sagre l'Italia sarà rappresentata proprio da Aglientu. «Porteremo 10 quintali di gnocchetti sardi», annuncia Zizi che senza perdere tempo ha già contattato Cellino. Ma finita la festa e gabbato lo santo cosa resta di positivo per l'economia di Aglientu dopo tutte queste strippate? «Se organizzo una festa vengono in migliaia, i bar lavorano, le pizzerie anche, vendiamo i piatti in piazza a 5 euro poi la gente beve nei locali. Noi di più che possiamo fare?», dice il presidente della Pro Loco volgendo lo sguardo che spazia nel deserto: due botteghe di alimentari, una macelleria, la panetteria, il laboratorio di Pietrina Chessa che sforna anche i dolci per i matrimoni e quello dell'orafo Salvatore Giannottu, i presepe in sughero di zio Teo Cassoni. E poi? e poi mare, 25 chilometri incontaminati di costa dove il tempo si è fermato 50 anni fa, a parte alcuni abusi edilizi sanati. Ma frugando tra i dati Istat salta fuori che il 9,6% degli abitanti sono stranieri. Qui però non li vede mai nessuno.

«Vivono negli stazzi - spiega Franco Indiati - molti sono svizzeri, qualcuno arriva per il Summer Festival del jazz del gruppo La Muita (quest'anno dal 18 al 20 agosto), forse in paese non vengono nemmeno per fare un acquisto. E poi ci sono gli alberghi, i campeggi, più o meno tremila posti oltre ai villaggi turistici». Fabrizio De Andrè che da queste parti ha vissuto diceva «consiglierei al buon Dio di regalarci un paradiso che somigli a questa terra». Che avesse ragione? e che gli svizzeri in overdose di banche abbiano capito che il primo comandamento di Zizi, «vivere sereni, stare in compagnia», è la ricetta della felicità?

Zizi è capace di mettere anche cinque, diecimila persone in compagnia nell'anfiteatro dove va in scena lo gnocchetto nella bolgia dei crapuloni. E sa anche moltiplicare le seadas mettendo ai fornelli tutto il paese. Provare per credere.

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