La Nuova Sardegna

«Rapita dagli alieni» Per gli ufologi è una star ma il paese l'ha cacciata

Sopra, Giovanna Podda durante la sua partecipazione a Mistero, il programma di Italia 1 dedicato al mondo dell’ignoto La quarantenne sarda sarà intervistata anche nella nuova serie che partirà domenica prossima
Sopra, Giovanna Podda durante la sua partecipazione a Mistero, il programma di Italia 1 dedicato al mondo dell’ignoto La quarantenne sarda sarà intervistata anche nella nuova serie che partirà domenica prossima

28 agosto 2011
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 CAGLIARI. «Devo sbattere sul tavolo l'alieno per farmi credere?». Da quando attraverso gli schermi della tv il suo presunto incontro ravvicinato con gli inquilini dello spazio è diventato di dominio pubblico, la sua vita è diventata un incubo. Giovanna Podda, 40 anni, ha perso il lavoro, in paese - un comune del Medio Campidano di cui preferisce tacere il nome - è stata messa all'indice e ha dovuto trasferirsi, allontanandosi dalla sua famiglia.  «Non ne potevo più di sentirmi sghignazzare dietro le spalle ad ogni passo, volevo solo raccontare quel che mi è capitato», confessa amareggiata. Tutto è cominciato due anni fa con una denuncia raccolta dalla trasmissione «Mistero», su Italia 1, condotta all'epoca da Enrico Ruggeri. A settembre Giovanna sarà sugli stessi schermi per una nuova apparizione e per raccontare di essere stata rapita dai «grigi», un popolo di alieni, all'età di cinque anni, e per decine di volte di essere stata sottoposta ad analisi e inseminazione. Trattata da cavia per dar vita ad una nuova razza mista di terrestri e extraterrestri. Portando una testimonianza di questo genere a un pubblico di centinaia di migliaia di persone, la donna ha rafforzato la «fede» dei patiti di alieni e ufo (non pochi), ma ha alimentato anche il sarcasmo dei tanti che agli extraterrestri non credono, se non come invenzione letteraria o cinematografica o come fantasticheria di menti non proprio equilibrate.  E così Giovanna Podda non è riuscita convincere i compaesani di essere «rimasta incinta una ventina di volte, una di queste è andata male e il feto malformato è rimasto a casa mia», ricorda, mentre nella sua abitazione mostra l'autopsia di presunti resti di un feto, una sorta di amalgama di carne e ossa insanguinati. Poi indica come prove tracce verdi fosforescenti e indelebili sul suo corpo, sul materasso, sulle pareti. Fino a quella che definisce la prova madre: la fotocopia di una tac che rivelerebbe l'anomala presenza dentro di lei di un oggetto non qualificabile.  Di tutto questo si tornerà presto a parlare su Italia 1 a «Mistero», il programma dedicato al mondo dell'ignoto, che ripartirà il 4 settembre. Nei giorni scorsi si era saputo che la squadra formata da Daniele Bossari, Marco Berry, la new entry Jane Alexander e Andrea Pinketts si avvarrà quest'anno di una nuova inviata molto speciale, e che da alcune settimane alcuni emissari di Italia 1 stanno girando in incognito l'Italia, intrufolandosi in ambienti e situazioni differenti alla ricerca di una nuova investigatrice del Mistero che non provenga dall'ambiente dello spettacolo e che non abbia mai lavorato prima in televisione.  Coincidenza: gli emissari sono stati anche a Cagliari. E cercano un'aspirante investigatrice giovane, con la passione per il mondo dell'ignoto, curiosa e con una buona formazione culturale. L'esperienza televisiva ha provocato noie a non finire a Giovanna Podda. Ma c'è chi le crede. A partire dal suo compagno, con cui convive da quando ha dovuto lasciare il suo paese natale. Ma non solo. Il 24 e 25 settembre è chiamata a portare la sua testimonianza al convegno «Interazioni tra umani e alieni» a Roma, con la partecipazione di Trevis Walton, l'uomo che sostiene di essere stato rapito dagli extraterrestri. «Da quando frequento i convegni di ufologia non mi sento più sola, né pazza - aggiunge Giovanna che riprende con il suo racconto -. Sono rimasta vittima di sequestro da parte di un gruppo di extraterrestri, con tanto di astronave. Mi hanno portato in un luogo misterioso, sottoposta a dolorosi esperimenti, c'erano altri umani, soffrivano, cercavano di ribellarsi, ma erano inermi». Un racconto a cui il mondo scientifico non ha dato credito.  «Ho avuto il coraggio di rivelare questa verità. Non sono l'unica a vivere simili esperienze - sottolinea Giovanna - ma altri preferiscono tacere. Io sentivo il bisogno di rendere noto questo dramma che sto vivendo. Liberarmi di un grande peso e far uscire altre persone allo scoperto. Invece mi si è appesantito il fardello. Ma non mi pento. Si vogliono tenere nascoste certe verità. Ma gli extraterrestri esistono e sono qua tra noi».
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