La Nuova Sardegna

«L'anguilla di Marte deve stare lì»

L’anguilla di Marte realizzata dall’artista Salvatore Garau e regalata al Comune quando era sindaco Antonello Figus L’attuale giunta vorrebbe rimuoverla e si profila addirittura la possibilità che venga indetto un referendum tra i cittadini
L’anguilla di Marte realizzata dall’artista Salvatore Garau e regalata al Comune quando era sindaco Antonello Figus L’attuale giunta vorrebbe rimuoverla e si profila addirittura la possibilità che venga indetto un referendum tra i cittadini

Santa Giusta. L'ex sindaco Antonello Figus contro il referendum

03 ottobre 2011
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 SANTA GIUSTA. A difendere l'anguilla di Marte e l'artista che l'ha realizzata e regalata al Comune, Salvatore Garau, scende in campo l'ex sindaco Antonello Figus, che si dice sconcertato «dalle continue espressioni di denigrazione dell'opera» ed esprime «piena solidarietà al concittadino, condannando questi continui attacchi che primo cittadino e giunta riservano a una grandiosa opera d'arte fortemente voluta dalla mia amministrazione». Forse, prosegue nella sua nota Antonello Figus, in qualunque altra parte del mondo tutti sarebbero stati felici e riconoscenti per questo segno di attaccamento alle radici, ma a Santa Giusta, ahimè!, qualcuno ha voluto da subito trasformare questo sentimento in una guerra».  «L'attuale amministrazione comunale - scrive ancora Figus - da subito ha comunicato di non gradire l'opera e in questi sedici mesi ha fatto di tutto per dimostrare l'ingratitudine verso Salvatore Garau, lasciando per oltre un anno spenta la fontana che fa da cornice all'anguilla di Marte (messa in funzione grazie all'impegno di un cittadino), e spenti anche i fari che dovrebbero illuminarla nelle ore notturne. Ma se questo può essere di consolazione per Salvatore Garau, identico trattamento stanno ricevendo tutte le opere e le iniziative realizzate dalla mia amministrazione. Ricordo ancora - scrive Figus - l'entusiasmo che si scatenò quando Garau mi annunciò della sua volontà di offrire un segno della sua arte al suo paese natale, l'immediata proposta di finanziamento inoltrata alla Fondazione del Banco di Sardegna, che sentito il nome dell'artista non esitò un momento ad elargire un robusto finanziamento, la grande collaborazione dell'Ufficio tecnico comunale, la disponibilità di professionisti esterni, insieme a quella dell'artigiano che cucì abilmente la sua struttura metallica. Insomma, tutti percepimmo la nascita di una grande opera d'arte, ed ognuno voleva partecipare attivamente alla sua realizzazione. Tutto questo entusiasmo è ora affogato nel mare della vergogna, per come questa opera è stata trattata. Mi auguro che ora non si arrivi all'ulteriore vergogna di un referendum per decidere la sua permanenza a Santa Giusta. Sarebbe la più grande sconfitta per tanti come me, che a questo paese e alla sua comunità vogliono davvero bene e ne sono sempre andati orgogliosi. Sono certo - conclude Garau - che la stragrande maggioranza dei santagiustasi sia orgogliosa dell'opera di Salvatore Garau e ne aspetti, anzi, l'ultimazione con la realizzazione della testa, che forse, se le cose fossero andate diversamente, oggi avrebbe già visto la luce».  Antonello Figus non rinuncia alla stilettata politica, quando afferma che l'attuale giunta sembra intenzionata a rinunciare a creare sviluppo in un territorio dalle mille opportunità, «investendo tutto sull'assistenza».
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