La Nuova Sardegna

Costi della politica, è ufficiale: la Regione taglia venti consiglieri

Costi della politica, è ufficiale: la Regione taglia venti consiglieri

La Regione risparmierà cinque milioni di euro all'anno. Respinti tutti gli emendamenti proposti dall'opposizione.

13 ottobre 2011
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CAGLIARI. Passano da 80 a 60 i consiglieri regionali in Sardegna. Lo prevede una legge, di un solo articolo, approvata oggi in Aula con 64 voti favorevoli, un contrario e quattro astenuti. Per diventare esecutivo, il provvedimento passerà ora al vaglio dei due rami del Parlamento, trattandosi di una revisione costituzionale che ha modificato lo Statuto sardo. La sforbiciata, secondo le indicazioni fornite dall'assessore alle Riforma Mario Floris, porterà risparmi per 5 milioni di euro.

Battuta d'arresto, invece, per l'accelerazione del processo di riforme che avrebbe dovuto accompagnare la legge sul taglio ai costi della politica. L'Assemblea ha infatti bocciato un ordine del giorno - 38 no, quelli del centrodestra, 27 s? e 4 astenuti - che puntava ad approvare entro 3 mesi la legge statutaria e la riforma elettorale. Modifiche oggetto di un serrato confronto in questi giorni tra maggioranza e opposizione che però non ha prodotto il voto positivo dell'Aula. Nelle idee dei proponenti si trattava, in particolare, di mettere mano alle regole per gli eletti nell'Assemblea sarda abolendo il listino del presidente (che porta in dote 16 consiglieri non eletti dai cittadini) e garantendo - visto il taglio dei seggi - le rappresentanze territoriali e di genere.

Con l'approvazione di un secondo ordine del giorno, va definitivamente in soffitta la legge varata solo pochi giorni che aveva fissato la riduzione dei consiglieri da 80 a 50, ma rinviandone il via libera al s? sulla legge statutaria. Un allungamento dei tempi e uno stop al taglio immediato dei seggi che aveva sollevato molte critiche, dentro e fuori al Palazzo, tanto che la legge era stata ribatezzata 'salvacasta'. Ora con l'odg passato in Aula, quel provvedimento - per il quale si attendeva la notifica al Parlamento - è stato cassato e sostituito con quello approvato in tarda mattinata. Una mediazione faticosa, per alcuni un salvataggio in extremis del ruolo del Consiglio dopo il pasticcio della 'salvacasta': di sicuro in questo modo si accorciano i tempi per la riduzione dei consiglieri, ma a discapito del numero, non più 50 ma 60.
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