La Nuova Sardegna

Metanodotto Galsi, arriva il via libera del Governo

Enrico Gaviano
Il progetto della sede Galsi che dovrebbe sorgere a Olbia
Il progetto della sede Galsi che dovrebbe sorgere a Olbia

Subito la conferenza di servizi per dare il via alla realizzazione dell'opera. Olbia e Sant'Antioco cercano di resistere al progetto Galsi

14 ottobre 2011
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OLBIA. «Subito la confeenza di servizi per l'avvio del metanodotto». Rispondendo all'interrogazione dei deputati sardi del Pdl, il Governo non ha lasciato spazio ai dubbi: l'opera va fatta, al più presto. E pazienza se i comuni di Olbia e Sant'Antioco non sono d'accordo. E' toccato al sottosegretario Saglia rispondere all'interrogazione dei deputati Pili, Nizzi, Murgia, Vella e Porcu.

Gli eletti del Pdl sollecitavano il Governo ad accelerare l'iter per il metanodotto Algeria-Sardegna-Europa.

«La conferenza finale va fatta subito - ha detto l'esponente dell'esecutivo Berlusconi -. E se siamo disponibili ad accogliere i rilievi degli enti sul percorso del metanodotto, siamo anche determinati a realizzare l'opera, strategica per la Sardegna e per l'Italia».

Mauro Pili, rispondendo al governo, ha sottolineato che «non si deve perdere più tempo. Occorre solo far precedere la conferenza di servizi da un'urgente interlocuzione politico istituzionale per superare le criticità emerse da parte delle amministrazioni comunali di Olbia e Sant'Antioco».

Pili ricorda anche che i rilievi presentati dalle amministrazioni al ministero dell'Ambiente, sono stati superati dalla positiva valutazione d'impatto ambientale. «In ogni caso - ha continuato Pili - occorre fare in fretta, per evitare che i poteri forti che lavorano contro il metanodotto possano aver successo». Più che altro, ad andare controcorrente sono due Comuni, Sant'Antioco e Olbia, cioè i territori d'arrivo dall'Africa e di fuoriuscita dall'isola del gasdotto. A Sant'Antioco l'opposizione forte è sul punto d'approdo: il golfo di Palmas, in cui verrebbe compromesso, secondo il sindaco Mario Corongiu, l'equilibrio ambientale. Meglio spostare l'approdo a Portovesme, ma per motivi di sicurezza la Galsi è contraria a tale ipotesi.

A Olbia la battaglia è doppia: contro la stazione di pompaggio che servirà a spingere il gas verso la penisola e che verrebbe posizionata a Vena Fiorita, e contro il passaggio della condotta alle Saline.

«Minacce per l'ambiente - sottolinea il sindaco Giovannelli -. Per questo ci opponiamo. Abbiamo il mandato unanime del consiglio comunale che ha votato contro la stazione Galsi».
Sulla vicenda si aspetta anche il pronunciamento della Ue che potrebbe porre il vincolo di difesa ambientale sulla zona del Padrongianus, sito di interesse comunitario.

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