La Nuova Sardegna

Giustizia civile, la rivoluzione silenziosa

Valeria Gianoglio
Operai al lavoro in tribunale per sistemare le nuove balaustre (foto Gualà)
Operai al lavoro in tribunale per sistemare le nuove balaustre (foto Gualà)

Il presidente La Rocca: abbiamo diminuito l'arretrato e ridotto i tempi delle cause

26 ottobre 2011
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 NUORO. Arretrato smaltito di un promettente quarto, giudici onorari mandati a seguire le udienze più semplici per consentire a quelli "togati" di concentrarsi sulle cause più controverse che fanno litigare storicamente i nuoresi - come le immancabili questioni di confine - durata media dei processi civili che scivola dalla bellezza di 1322 giorni a un più confortante 891 giorni, una riorganizzazione degli uffici. Anche se non è facile visto che il personale manca come l'aria e l'ultimo concorso per assumere forze nuove risale al '98.  È una rivoluzione decisa ma silenziosa quella che si è consumata negli ultimi due anni nella sezione civile del tribunale di Nuoro. Una rivoluzione fatta anche di piccoli gesti come quello di apporre una semplice targhetta sui vecchi fascicoli. «Il puntino nero su un fascicolo indica la massima priorità, poi c'è il puntino rosso e quello giallo. Anche queste piccolezze sono servite a sveltire il lavoro e l'arretrato» spiega il presidente della sezione, Giovanni La Rocca. C'è lui, il lavoro delle cancellerie pur alle prese con storiche carenze di personale, e la piena collaborazione degli avvocati nuoresi, dietro questa ondata di aria nuova che ha ridotto l'arretrato da 3808 contenziosi, nel dicembre 2009, a 2960, nel giugno 2011. Nell'arco di un anno e mezzo sono stati risolte ben 848 cause civili pendenti. In circa 18 mesi si sono volatilizzate liberando le cancellerie di fascicoli pesanti e polverosi. «A monte di tutto - precisa il presidente La Rocca - c'è la nuova normativa dello scorso agosto che prevede lo smaltimento dell'arretrato. C'è da dire, però, che noi questo lavoro lo abbiamo cominciato da molti mesi prima. Abbiamo targato i fascicoli per stabilire priorità, abbiamo scomposto l'arretrato, abbiamo anche cercato di far conciliare tra loro le parti, quando questo era possibile, grazie anche alla piena collaborazione dell'ordine forense. In questo modo, dunque, siamo riusciti a far scendere la durata media dei processi sotto il limite dei tre anni. Sopra questo limite, in base alle norme, possono scattare sanzioni». Al suo fianco, nella giornata nella quale tutta l'Europa celebrava con diverse iniziative la giustizia civile, anche il presidente dell'ordine forense nuorese, Priamo Siotto, dice la sua al termine di un'assemblea in tribunale alla quale sono intervenuti anche il presidente Vito Morra e il direttore amministrativo della cancelleria civile, Giovanna Manca. «Anche noi avvocati - spiega Siotto - riconosciamo che la giustizia civile, a Nuoro, è decisamente migliorata. Ne abbiamo parlato anche con la presidente Grazia Corradini. C'è stata una collaborazione continua anche col personale amministrativo e con i giudici. Tant'è che siamo anche intervenuti per far sì che le applicazioni al penale dei giudici civili - accorsi in aiuto di quel settore perché mancano i giudici penali - fossero misurate. Sul piano nazionale, invece, come avvocati auspichiamo una semplificazione dei riti e manteniamo decise riserve sull'istituto della conciliazione. È un meccanismo farraginoso, che non risolve. Siamo convinti, d'altro canto, che l'avvocato debba comunque imparare a proporsi sempre più come compositore in sede extra-giudiziale delle controversie». Nelle prossime settimane, comunque, l'ordine forense promuoverà un'assemblea per discutere anche delle carenze ormai note di giudici nel settore penale. La situazione si dovrebbe sbloccare ad aprile con l'arrivo dei nuovi uditori, che, grazie a una nuova norma, potranno svolgere da subito le funzioni di giudice monocratico. Sino ad allora, la sezione penale, purtroppo, dovrà tirare a campare. Come ieri, con il "povero" presidente Antonio Demuro costretto a fare i salti mortali per comporre un collegio giudicante. L'unica buona novità delle ultime ore sta nei lavori per mettere in sicurezza il Palazzo di giustizia: ieri pomeriggio, alcuni operai hanno sistemato le balaustre nella terrazza del primo piano.
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