La Nuova Sardegna

Continua il silenzio della multinazionale sul futuro della centrale di Fiume Santo

«La Regione intervenga su E.On»

Provincia, Comuni e sindacati contro E.On
Provincia, Comuni e sindacati contro E.On

Provincia, Comuni e sindacati scrivono a Cappellacci

11 novembre 2011
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 PORTO TORRES. Il silenzio sul futuro della termocentrale di Fiume Santo dura ormai da troppi mesi e questo - con la sollecitazione del sindacato - ha costretto all'intervento le istituzioni del territorio. E così ieri mattina, nella sala Campus del palazzo Sciuti, si sono incontrati il presidente della Provincia di Sassari Alessandra Giudici, i sindaci di Sassari, Porto Torres e Alghero e i vertici territoriali delle organizzazioni sindacali di categoria.  Ne è scaturito un documento, sottoscritto da tutti, che è stato inviato al presidente della giunta regionale Ugo Cappellacci al quale è stato chiesto un intervento «immediato e risolutivo» al fine di esigere dai vertici di E.On una risposta chiara e netta rispetto ai problemi emersi durante l'incontro.  Anzitutto, l'assoluta impossibilità di individuare in E.On un interlocutore preciso «e con poteri decisionali, con la conseguenza che - anche in seguito alle rare occasioni di confronto - restano sempre poco chiare per tutti le reali intenzioni della società rispetto al destino di Fiume Santo».  In particolare è stata ribadita la necessità di procedere alla realizzazione del nuovo impianto (gruppo 7) a ciclo superipercritico da 450 megawatt alimentato a carbone. Intrapresa necessaria dopo l'impegno di E.On di dismettere i gruppi 1 e 2 alimentati a olio combustibile il cui utilizzo è reso possibile da un regime di deroga non più sostenibile. Di conseguenza, agiungono istituzioni del territorio e organizzazioni sindacali, le aree che ospitano i gruppi 1 e 2 devono essere restituite ai cittadini.  Provincia, Comuni e sindacati di categoria confermano il giudizio positivo sulla scelta di E.On di ricorrere anche alle fonti energetiche alternative ma ribadiscono «la necessità - rispetto al progetto in atto per la realizzazione di un impianto fotovoltaico - che la Regione Sardegna compia un'attenta valutazione degli impegni legati alle autorizzazioni».  In conclusione, i rappresentanti delle istituzioni locali e i vertici delle organizzazioni sindacali ritengono «inaccettabile il persistere della situazione attuale che, oltre a costituire il palese mancato rispetto degli accordi che E.On ha assunto con il territorio, garantisce un evidente vantaggio economico per la stessa società, ma per contro costituisce un grave danno ambientale per l'area interessata».
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