Cappellacci si scusa per il furto e promette alla nonnina un regalo
"Un oltraggio e una umiliazione" secondo il presidente della Regione il furto del costume sardo subito in casa da tzia Paolina a Oliena: "La Sardegna tutta si stringe con affetto a lei"
25 novembre 2011
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CAGLIARI. Il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, ha scritto una lettera alla nonnina di Oliena, Paolina Unali, di 87 anni, aggredita lunedì scorso e depredata di un costume tradizionale sardo che lei stessa aveva cucito e ricamato da giovane.
«Cara Tzia Paolina - scrive il presidente - sono profondamente scosso e addolorato per la violenza e per l’oltraggio da lei subito qualche giorno fa, nella sua casa, a Oliena. L’episodio che le è accaduto, la brutalità del gesto, rappresentano la più grande umiliazione e offesa alla dignità di una donna. In una giornata come oggi, dove il mondo urla il proprio disprezzo verso qualunque forma di violenza contro il genere femminile, il gesto vile e spregevole nei suoi confronti risuona ancor più sconcertante e sconvolgente. La Sardegna intera si stringe con affetto a lei, cara Tzia Paolina, vittima di una ferocia inaudita che non trova riscontro nella comunità olianese e nel codice etico della nostra isola, che fa del rispetto verso la donna uno dei cardini della società civile».
Il presidente conclude la lettera esprimendo amarezza e profonda vergogna per il gesto dell’aggressore e annunciando «un gesto di riparazione a nome di tutti i sardi di buona volontà e custodi gelosi delle proprie tradizioni!».
«Cara Tzia Paolina - scrive il presidente - sono profondamente scosso e addolorato per la violenza e per l’oltraggio da lei subito qualche giorno fa, nella sua casa, a Oliena. L’episodio che le è accaduto, la brutalità del gesto, rappresentano la più grande umiliazione e offesa alla dignità di una donna. In una giornata come oggi, dove il mondo urla il proprio disprezzo verso qualunque forma di violenza contro il genere femminile, il gesto vile e spregevole nei suoi confronti risuona ancor più sconcertante e sconvolgente. La Sardegna intera si stringe con affetto a lei, cara Tzia Paolina, vittima di una ferocia inaudita che non trova riscontro nella comunità olianese e nel codice etico della nostra isola, che fa del rispetto verso la donna uno dei cardini della società civile».
Il presidente conclude la lettera esprimendo amarezza e profonda vergogna per il gesto dell’aggressore e annunciando «un gesto di riparazione a nome di tutti i sardi di buona volontà e custodi gelosi delle proprie tradizioni!».